Ancora oggi siamo molto lontani da pieno utilizzo dell’energia
solare: soltanto l’1 per mille dei consumi, infatti, sfrutta il
sole.
La sfida è molto dura perché dall’analisi della quantità di energia
che la Terra riceve dal Sole si ha un quadro chiaro di come la
stessa viene usata solo in minima parte a causa della nostra
incapacità di “catturare il sole”.
Esistono tre grandi categorie di sistemi per la cattura di
radiazione solare e la sua trasformazione in energia termica o
elettrica.
La prima è quella relativa alla possibilità di fornire acqua e aria
calda grazie a pannelli in vetro, metallo o materiali plastici, con
un costo di installazione compreso tra i 3 ed i 6mila euro per
un’abitazione media con un nucleo familiare composto da 4
persone.
La seconda categoria, definita “solare a concentrazione”, necessita
invece di aree ad alta insolazione annuale diretta ed è basata su
collettori che catturano l’energia e la concentrano verso un
ricevitore che dirama diversi altri collettori. I ricevitori sono
dotati fluidi speciali che consentono di generare vapore che
alimenta delle turbine per la produzione di energia elettrica.
La terza categoria è quella più utilizzata fino ad oggi e afferisce
ai pannelli fotovoltaici. Il sistema fotovoltaico consente la
conversione dell’energia del sole in energia elettrica e, seppur il
più diffuso costa di gran lunga di più rispetto a quello a
combustibili fossili ed ha un problema basato sul
costo/rendimento.
Quali sono le cause che limitano l’espansione dell’utilizzo
dell’energia solare?
Innanzitutto i costi: un kilowattora di elettricità ottenuto da un
sistema fotovoltaico residenziale da 2 kilowattora costa mediamente
4-10 volte quanto costa ottenerlo da carbone, petrolio e gas
naturale.
Analogamente anche il sistema “solare a concentrazione” ha dei
costi che, ad oggi, non ne consentono un pieno sviluppo.
Non soltanto: per produrre quantità significative di energia, sia
con il sistema “solare a concentrazione” che con quello a “pannelli
fotovoltaici” occorre uno spazio molto più ampio rispetto alle
centrali elettriche di tipo convenzionale a carbone o a gas.
Ma il vero sviluppo affonda nella rivoluzione dei materiali
nanostrutturati o nei polimeri, che servono proprio per catturare
le radiazioni.
Ad oggi, quindi, la scelta di produrre energia elettrica dal sole è
solo una scelta di “responsabilità ambientale” proiettata al futuro
che, però, non tutti possono permettersi.
© Riproduzione riservata