È stato firmato lo scorso 10 gennaio il decreto 9 gennaio 2018
con cui il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha definito le
modalità di attuazione relative all’ampliamento dell’ambito di
applicazione dello split payment (scissione dei
pagamenti) per il versamento dell’Iva sui servizi resi alle
amministrazioni pubbliche e alle società quotate, introdotte dal
collegato fiscale alla manovra di bilancio 2018 (articolo 3 del
decreto-legge 16
ottobre 2017, n. 148 convertito dalla legge 4 dicembre 2017, n.
172).
Il nuovo perimetro applicativo
A seguito delle modifiche introdotte dal collegato fiscale, è
stato previsto l’ampliamento del perimetro applicativo dello split
payment con ulteriori soggetti:
- enti pubblici economici nazionali, regionali e locali (incluse
le aziende speciali e le aziende pubbliche di servizi alla
persona);
- fondazioni partecipate dalle amministrazioni pubbliche;
- società controllate direttamente o indirettamente dalle
pubbliche amministrazioni;
- le società partecipate dalle amministrazioni pubbliche, da enti
o società pubbliche per una quota non inferiore al 70 per
cento.
Il nuovo decreto firmato dal MEF, oltre ad alcuni interventi di
coordinamento normativo, prevede che:
- per le operazioni per le quali è emessa fattura nel 2018 e
negli anni successivi, lo split payment si applica alle
società controllate o incluse nell’indice Ftse Mib, identificate ai
fini Iva, agli enti pubblici economici nazionali, regionali e
locali (comprese le aziende speciali e le aziende pubbliche di
servizi alle persone), alle fondazioni partecipate da
amministrazioni pubbliche per una percentuale complessiva del fondo
di dotazione non inferiore al 70%, alle società partecipate, per
una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70%, da
amministrazioni pubbliche o da enti e società, che risultano tali
alla data del 30 settembre precedente;
- a regime, l’elenco dei soggetti sottoposti a split
payment è pubblicato dal dipartimento delle Finanze entro il
20 ottobre di ciascun anno con effetti a valere
per l’anno successivo;
- solo per il 2017 i soggetti interessati allo
split payment devono fare riferimento all’elenco già
pubblicato dal dipartimento lo scorso 19 dicembre 2017 e
consultabile sulla specifica applicazione informatica;
- fondazioni, enti e società possono segnale al dipartimento
eventuali errori o incongruenze;
- nell’ipotesi in cui il controllo, la partecipazione o
l’inclusione nell’indice Ftse Mib si verifichi in corso d’anno, ma
entro il 30 settembre, le nuove fondazioni, enti e
società controllate, partecipate o incluse nell’indice, applicano
lo split payment alle operazioni per le quali è emessa
fattura a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo;
- nel caso in cui, invece, il controllo, la partecipazione o
l’inclusione nell’indice Ftse Mib si verifichi in corso d’anno, ma
dopo il 30 settembre, la scissione dei pagamenti
deve essere applicata alle operazioni per le quali è emessa fattura
a partire dal 1° gennaio del secondo anno successivo;
- se il controllo, la partecipazione o l’inclusione nell’indice
Ftse Mib viene a mancare in corso d’anno, ma entro
il 30 settembre, le fondazioni, gli enti e le società non più
controllate, partecipate o incluse nell’indice continuano ad
applicare lo split payment alle operazioni per le quali è
emessa fattura fino al 31 dicembre dell’anno;
- se, invece, il controllo, la partecipazione o l’inclusione
nell’indice Ftse Mib viene meno in corso d’anno, ma
dopo il 30 settembre, le fondazioni, gli enti e le
società non più controllate, partecipate o incluse nell’indice
devono continuare ad applicare lo split payment alle
operazioni per le quali è emessa fattura fino al 31 dicembre
dell’anno successivo.
Il decreto ministeriale specifica, infine, che l’elenco dei
soggetti sottoposti a split payment è pubblicato dal Dipartimento
delle Finanze entro il 20 ottobre di ciascun anno con effetti a
valere per l’anno successivo. Soltanto per il 2018 i soggetti
interessati allo split payment devono fare riferimento all’elenco
già pubblicato dal Dipartimento Finanze in data 19 dicembre 2017 e
consultabile sulla specifica applicazione informatica
(clicca
qui).
Il decreto è in via di pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale.
A cura di Redazione
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