Il 26 giugno scorso si è svolta, presso il IV forum "Edilizia e
Territorio", promosso da Il Sole 24 Ore, la
conferenza stampa
OICE per la presentazione dei risultati dell'indagine annuale
(relativa al 2006) sull'andamento del settore delle società di
ingegneria. La ricerca, illustrata dall'autore prof. Aldo Norsa
(docente allo Iuav di Venezia), ha messo in luce un andamento
diversificato. Da un lato le società di "Engineering &
Contracting" hanno realizzato un forte incremento della produzione,
di acquisizione contratti e di portafoglio ordini dovuto in gran
parte alla maggiore domanda di investimenti infrastrutturali dei
paesi produttori di petrolio; dall'altro le società di "Consulting
Engineering", che operano prevalentemente in Italia e che contano
soprattutto sugli appalti pubblici, che segnano il passo in termini
di produzione e vedono crollare gli ordini, con conseguente
preoccupazione per il futuro, tanto che si parla quasi di stato di
crisi.
A questo proposito il Presidente dell'OICE ing.
Nicola Greco
ha preannunciato l'invio al Ministro delle Infrastrutture
Antonio Di Pietro di un documento in cui vengono evidenziati
i
tre punti della legislazione degli appalti pubblici su
cui, secondo l'OICE, è necessario intervenire e per i quali
l'Associazione propone specifiche modifiche:
- la ancora forte presenza del settore pubblico nell'ingegneria e
nell'architettura;
- le anomalie delle offerte economiche dopo la liberalizzazione
delle tariffe;
- lo svilimento della centralità e della qualità della
progettazione nelle modalità di affidamento dell'appalto
integrato.
Nel documento che verrà inviato al Ministro Di Pietro si legge: “I
dati relativi all’andamento del settore dell’ingegneria e
dell’architettura dicono con estrema chiarezza che si è alle porte
di un vero e proprio “
stato di crisi”: i primi cinque mesi
del 2007, rispetto all’analogo periodo del 2006, vedono una
riduzione di oltre un terzo del numero delle gare e di metà del
loro valore”. Pertanto l’OICE propone al ministro Di Pietro e al
governo le seguenti modifiche alla legislazione degli Appalti. In
particolare sul ruolo del settore pubblico l’OICE propone al
governo le seguenti modifiche:
- ammettere la progettazione “ interna” soltanto nei casi di
effettiva e provata capacità tecnica e professionale delle stazioni
appaltanti;
- vietare alle stazioni appaltanti di subaffidare parti della
progettazione, quando sia svolta internamente;
- spostare l’incremento del 2% a favore dei tecnici delle
amministrazioni dell’attività di redazione dei progetti a quella di
programmazione e di controllo dell’iter realizzativo, premiando
l’efficienza.
“Per quel che riguarda, poi, l’impatto della
liberalizzazione
delle tariffe minime – continua il documento OICE - il settore
della progettazione ha visto, in questi ultimi mesi, aggiudicare
gare anche con un ribasso del 70% con offerte palesemente anomale e
che dovrebbero essere attentamente valutate dalle amministrazioni
nell’ottica della tutela della qualità complessiva dell’offerta e
nell’interesse del principio generale del buon andamento
dell’azione amministrativa”.
Altra questione toccata dal documento OICE al governo è quella
relativa alla
Centralità della progettazione e l’appalto
integrato. Anche su questo aspetto della legislazione degli
Appalti, l’Associazione confindustriale propone alcune modifiche
essenziali:
- limitare drasticamente la possibilità di affidare l’appalto
integrato sulla base del progetto preliminare;
- costringere le amministrazioni a motivare il ricorso
all’appalto integrato sulla base del progetto preliminare per
situazioni di particolare complessità tecnologica e
impiantistica;
- ribadire che l’appalto integrato aggiudicato sulla base di un
progetto definitivo deve avere già ottenuto tutte le autorizzazioni
necessarie e che il progetto non può più essere modificato, salvo
le eccezioni di legge;
- stabilire il principio dell’obbligo di associazione o
individuazione di un progettista, salva la dimostrazione, da parte
dell’impresa di costruzione, del possesso dei requisiti progettuali
attraverso propri tecnici interni;
- prevedere il pagamento delle spese di progettazione da parte
della stazione appaltante direttamente al progettista individuato o
associato;
- richiedere che il responsabile pubblico del procedimento si
avvalga di servizi esterni di project management quando la sua
struttura tecnica interna non sia qualificata per controllare
adeguatamente l’esecuzione del contratto.
Fonte:
www.oice.it
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