Il Senato della Repubblica, successivamente alla seduta del 26
giugno scorso, soltanto mercoledì prossimo 11 luglio, alle ore
14,30, continuerà l’esame dell’atto n. 104 contenente lo schema di
decreto legislativo recante: “
Disposizioni integrative e
correttive del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante
il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE”.
Il Relatore del provvedimento è il Senatore
Paolo Brutti che
già nella precedente seduta aveva rilevato in modo critico che il
Ministero, nonostante le numerose proposte formulate dai principali
operatori del settore, in sede di predisposizione dello schema di
decreto ha tenuto solo parzialmente conto di tali contributi,
rimettendo l’accoglimento delle suddette proposte emendative alla
valutazione, fra l’altro, delle Commissioni parlamentari
consultate.
E successivamente a quella dell’11 luglio, la successiva seduta
dedicata allo schema di decreto legislativo di modifica del codice
potrà essere inserita nel calendario dei lavori soltanto nei giorni
da martedì 17 a giovedì 19 luglio; è, quindi, veramente difficile
che il Senato possa rispettare la data ultima del 24 luglio
affinché, il Governo possa varare il provvedimento entro il 31
luglio.
Diversa la situazione alla Camera dei Deputati dove già la
Commissione Politiche dell’Unione Europea (XIII Commissione) ha
iniziato e completato i lavori il 5 luglio scorso, in trentacinque
minuti (dalle ore 14,15 alle ore 14,50) esprimendo, dopo aver
sentito il relatore
Gabriele Frigato, parere favorevole con
le seguenti condizioni:
- a) valuti il Governo l'opportunità di riformulare l'articolo 1,
comma 1, n. 1 nel senso di non sopprimere il ricorso alla procedura
negoziata con bando di gara, così come richiesto dalla direttiva
2004/18/CE;
- b) valuti il Governo l'opportunità di non introdurre
nell'ambito della norma recata dall'articolo 2, comma 1, n. 25, un
riferimento temporale con una portata estensiva maggiore rispetto
alla previsione generale dettata dalla normativa comunitaria.
Più complessa la situazione all’VIII Commissione della Camera che
con un fitto calendario, ha già proceduto alle audizioni di tutti i
soggetti interessati e che nell’ultima seduta dello scorso 5 luglio
ha proceduto alle audizioni informali dei rappresentati delle
autonomie locali e delle associazioni delle imprese di
costruzione.
Il provvedimento ritornerà in commissione nelle prossime sedute di
martedì 10 e mercoledì 11 luglio.
Con l’occasione ricordiamo le notevoli divergenze tra i
professionisti ed i costruttori dagli stessi manifestati durante le
audizioni, sul problema dell’appalto integrato e mentre i
rappresentanti di organizzazioni di ingegneria e di ordini
professionali hanno manifestato, facendo un fronte comune, le loro
perplessità sulla liberalizzazione dell’appalto integrato contenuta
nell’articolo 53 del Codice dei contratti, l’Ance la pensa in
maniera diametralmente opposta ed in particolare la proposta
dell’Associazione dei costruttori non tocca il tema della
liberalizzazione prevista dall’articolo 53 del Codice ma chiede che
con tale istituto l’aggiudicazione avvenga soltanto con il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non con il prezzo più
basso.
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