10/05/2018
“L'amministrazione ha l'onere di motivare in modo esaustivo, attraverso una corretta e completa istruttoria che rilevi esattamente le opere compiute e spieghi per quale ragione esse superano i limiti entro i quali si può trattare di una copertura realizzabile in regime di edilizia libera”.
È questa la conclusione esposta nella sentenza del Consiglio di Stato 7 maggio 2018, n. 2715 relativa ad un ricorso contro Roma capitale per l’annullamento della sentenza del TAR Lazio 27 febbraio 2012 n.1985, resa fra le parti, che ha respinto il ricorso proposto per l’annullamento della determinazione 18 ottobre 2011 n.1748, con la quale era stato ingiunto di rimuovere in quanto abusiva una copertura con tenda in tessuto sorretta da una struttura principale e secondaria di legno installata sulla terrazza a livello del locale soffitta al sesto piano di un immobile.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza in argomento, intervenendo per la prima volta sul glossario unico che ha introdotto 58 tipologie di piccole opere realizzabili in “edilizia libera” (leggi notizia) accoglie il ricorso riformando la sentenza del TAR precisando, anche, che l’abuso contestato consiste nella realizzazione di una tettoia, ovvero di un manufatto la cui disciplina non è definita in modo univoco né nella normativa né in giurisprudenza.
I giudici di Palazzo Spada precisano che dal punto di vista normativo occorre fare riferimento:
Dalle considerazioni suesposte relativamente alle norme da utilizzare, il Consiglio di Stato arriva alla conclusione che non è possibile affermare in assoluto che la tettoia richiede o non richiede, il titolo edilizio maggiore e assoggettarla, o non assoggettarla, alla relativa sanzione senza considerare nello specifico come essa è realizzata. L’amministrazione ha l’onere, quindi, di motivare in modo esaustivo, attraverso una corretta e completa istruttoria che rilevi esattamente le opere compiute e spieghi per quale ragione esse superano i limiti entro i quali si può trattare di una copertura realizzabile in regime di edilizia libera.
In allegato la sentenza del Consiglio di Stato 7 maggio 2018, n. 2715.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it