Mantini e
Chicchi hanno solo pochi giorni per mettere
a fuoco un testo di base per la
commissione giustizia e attività
produttive che si riunirà il prossimo
19 luglio.
La spada di Damocle, infatti, è la riforma dell'ordinamento
giudiziario, che rischia di paralizzare l'avvio dell'esame fino a
dopo l'estate.
Come già più volte sottolineato da
Pierluigi Mantini, l'idea
è quella di portare avanti un testo unificato che sia il frutto del
disegno di legge Mastella, unitamente ad alcuni emendamenti emersi
in sede di audizione, di modo da redigere un testo quadro che possa
tenere in considerazione le diverse posizioni.
Il comitato ristretto, così, lo scorso 10 luglio ha affidato
proprio a Mantini e Chicchi il compito di definire il nuovo testo.
E Chicchi ha dichiarato che “la proposta dei relatori farà
riferimento al testo Mastella. Con alcuni emendamenti che
punteranno, essenzialmente, a ridurre le deleghe. In ogni caso,
sarà una legge quadro di principi, che abbraccerà tutte le
professioni. Poi, per ciascuna, in merito ai principi previsti, si
arriverà a provvedimenti regolamentari o leggi”.
Il principio di base, comunque, è fare chiarezza sulla riduzione
degli ordini, sulla questione del tirocinio, sulle tariffe e sulla
pubblicità.
Verrà previsto un accorpamento delle figure professionali simili,
con un riconoscimento per le nuove professioni autonome sul piano
sociale,
il tirocinio sarà aumentato rispetto agli attuali 12
mesi e per la pubblicità verrà proposto che l'ordine
professionale faccia da legante nella scelta della tipologia dei
messaggi da promuovere.
Circa le autonomie, poi, verrà data carta bianca per quanto
concerne la valorizzazione del ruolo economico delle professioni a
livello regionale mantenendo, comunque, la potestà dello stato sul
mercato dei servizi ed impedendo, così, la nascita di figure
professionali regionali.
Tutto questo ha avuto eco nel mondo delle professioni: la raccolta
delle firme a sostegno del
disegno di legge di iniziativa
popolare promosso dal CUP, infatti,
ha avuto una battuta di
arresto.
Ed i
CUP territoriali, tra il quali
Udine, Trieste e
Gorizia prendono posizione diretta inviando una
nota al
presidente Sirica, nella quale manifestano tutte le loro
perplessità circa la quantità di adesioni che si possano
registrare nel corso dell'estate e
suggerendo, in una
ipotesi di continuità con quanto proposto, una
sospensione nella
raccolta, per una successiva (ma solo eventuale) ripresa dopo
l'estate. Si vuole attendere, soprattutto, che ci siano le
valutazioni sul nuovo testo atteso dal parlamento.
“L'avvio della raccolta delle firme, dopo essere stato a lungo
rinviato”, evidenzia la nota, “è avvenuto recentemente in un quadro
di contesto generale che non può non creare perplessità sull'esito
finale dell'iniziativa. L'idea di tradurre in proposta di legge il
testo messo a punto dal CUP era maturata nell'autunno-inverno
scorso dopo un periodo di forte contrasto tra il governo ed i
professionisti successivamente al decreto Bersani ed al disegno di
legge Mastella approvato dal governo il primo dicembre scorso. Tale
iniziativa continuava sul solco della manifestazione di Roma del 12
ottobre dell'anno scorso in un eccezionale clima di unità delle
categorie professionali e di forte contrasto con governo e
parlamento. Ci si chiede ora se quel quadro in cui era maturata la
scelta di tale iniziativa è oggi ancora attuale e soprattutto ci si
chiede se oggi sia funzionale agli obiettivi dei professionisti
portarla a compimento, quando i due aspetti, sopra ricordati, che
hanno determinato all'epoca la scelta sembrano oggi in larga parte
essere venuti meno.
Le recenti aperture provenienti dal
parlamento e da vertici di governo indicano un superamento di
quella posizione di muro contro muro con i professionisti che
ha caratterizzato l'ultimo anno ed in particolare le ultime
dichiarazioni da parte di autorevoli parlamentari indicano un
abbandono del disegno di legge del governo con l'intento di
approdare ad un nuovo testo senza deleghe e più orientato verso le
istanze dei professionisti”.
La tensione, quindi, si fa avanti e
La Pietra, Clementi e
Rocco, rispettivi presidenti di Udine, Trieste e Gorizia si
fanno promotori di una fase di chiarimento interno.
La posizione
di Sirica, così, sembra vacillare.
“Se questo allora è lo scenario attuale, dove a breve è atteso un
nuovo testo di riforma del parlamento tutto da valutare, dove le
categorie professionali sono ben lungi dall'avere una impostazione
unitaria e dal fare quadrato attorno al CUP e dove ancora l'ormai
imminente fase feriale estiva di certo non si presta favorevolmente
per la raccolta delle firme con il rischio di trovarci a settembre
con un numero irrisorio di adesioni”, continua la nota, “ci si
chiede se non sia più opportuno e conveniente sospendere fino a
settembre la raccolta delle firme rinviando la decisione di
proseguire nell'iniziativa a dopo le valutazioni sul nuovo testo
atteso dal parlamento e, soprattutto, dopo una indifferibile fase
di chiarimento interno.
In questo senso proponiamo di aprire immediatamente all'interno
del CUP una fase di chiarimento convocando la Conferenza, sede
naturale per il più ampio dibattito e di sospendere la raccolta
delle firme in attesa del testo del disegno di legge del parlamento
e rinviare a settembre la decisione se proseguire o meno
nell'iniziativa in base alle valutazioni sul testo emanato dal
parlamento e in base al chiarimento di cui al punto
precedente”.
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