Obiettivo riciclo con un massimo del 10% di rifiuti urbani in
discarica; maggiore coinvolgimento dei produttori, nuovi target per
gli imballaggi, riduzione degli sprechi alimentari. Sulla Gazzetta
Ufficiale della Comunità economica europea n. L150 del 14 giugno
2018 sono state pubblicate le seguenti 4 direttive europee che
entreranno in vigore il 4 luglio mentre dovranno essere recepite
dagli Stati membri entro il 5 luglio 2020:
- Direttiva 2018/849/UE del 30
maggio 2018 che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai
veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai
rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di
apparecchiature elettriche ed elettroniche;
- Direttiva 2018/850/UE del 30
maggio 2018 che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle
discariche di rifiuti;
- Direttiva 2018/851/UE del 30
maggio 2018 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai
rifiuti;
- Direttiva 2018/852/UE del 30
maggio 2018 che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i
rifiuti di imballaggio.
Obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani più impegnativi,
maggiore coinvolgimento dei produttori, nuovi target per gli
imballaggi, taglio dello smaltimento in discarica, riduzione degli
sprechi alimentari. Queste alcune delle novità contenute nel nuovo
pacchetto di direttive europee sui rifiuti e la circular economy,
approvate dal Consiglio, Commissione e Parlamento europeo e
pubblicate sulla Gazzetta ufficiale. Queste alcune novità del nuovo
pacchetto europeo:
- per i rifiuti urbani si alzano al 55% nel 2025, al 60% nel 2030
e al 65% nel 2035 gli obiettivi di riciclo (oggi siamo al 42%). Per
raggiungere il target del 2035 sarà necessario che la raccolta
differenziata arrivi almeno al 75% (oggi la media nazionale è del
52,5%);
- viene rafforzata la responsabilità estesa del produttore che,
nella gestione dei rifiuti che derivano dai loro prodotti, dovranno
assicurare il rispetto dei target di riciclo, la copertura dei
costi di gestioni efficienti della raccolta differenziata e delle
operazioni di cernita e trattamento, quelli
dell’informazione, della raccolta e della comunicazione dei
dati. Per gli imballaggi tale copertura sarà dell’80% dei costi dal
2025, per i settori non regolati da direttive europee la copertura
dei costi sarà almeno del 50%, per RAEE, veicoli e batterie restano
le direttive vigenti in attesa di aggiornamenti;
- per il riciclo degli imballaggi l’Italia è già a buon punto: si
dovrà aumentare il riciclo dall’ attuale 67% al 70% del totale
degli imballaggi entro il 2030. Per gli imballaggi in legno oggi il
riciclo è al 61% a fronte di un obiettivo del 30%; per quelli
ferrosi l’obiettivo è dell’l’80% (oggi si è al 77,5%); per
l’alluminio l’obiettivo è del 60% (oggi si è già al 73%); per gli
imballaggi in vetro l’obiettivo è del 75% (oggi si è al 71,4%); per
gli imballaggi di carta si dovrà passare dall’attuale 80% all’85% .
Maggiori difficoltà, a causa degli imballaggi in plastiche miste,
ci sono per il riciclo di quelli in plastica che dovrà aumentare
dal 41% attuale al 55% al 2030;
- lo smaltimento in discarica non dovrà superare il 10% dei
rifiuti urbani prodotti. Oggi in Italia la media è del 26%, però
con Regioni in forte ritardo: il Molise (90% in discarica), la
Sicilia (80%), la Calabria (58%), l’Umbria (57%), le Marche (49%) e
la Puglia (48%);
- per attuare a una strategia contro gli sprechi alimentari
vengono introdotti target di riduzione degli sprechi del 30% al
2025 e del 50% al 2030.
A cura di Redazione
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