Nuova vita per la maestosa Reggia di Venaria Reale, in provincia di
Torino. Dopo secoli d'abbandono, otto anni di restauri e un
investimento di 200 milioni di euro, la corte sabauda riaprira' il
prossimo 12 ottobre. Nulla da invidiare alla mitica Versailles, la
monumentale Venaria Reale, costruita tra il XVII e il XVIII secolo,
raccoglie nei suoi oltre 80mila metri quadrati alcune delle piu'
alte espressioni del barocco europeo, dal salone di Diana,
capolavoro seicentesco di Amedeo di Castellammonte, alla Galleria
grande, la chiesa di Sant'Uberto, il complesso della citroniera e
la grande scuderia, opere del genio settecentesco di Filippo
Juvarra. ''Un appuntamento repubblicano'', ha commentato il
ministro della cultura Rutelli, che gia' pensa ad un ruolo chiave
delle Regge sabaude per le celebrazioni, nel 2011, dei 150 anni
dell'Unita' d'Italia. Di sicuro una giornata storica, annunciata,
un mese fa, con l'inaugurazione dei giardini. Si comincia con una
grande mostra dedicata ai Savoia tra Cinque e Settecento (aperta
dal 13 ottobre 2007 al 30 marzo 2008), con la presentazione delle
opere d'arte, prestate da 40 tra i piu' prestigiosi musei
internazionali che si intreccia e si alterna a nuove forme di
rappresentazione con il cinema d'autore di Peter Greenaway.
Finita la prima mostra, affidata per l'organizzazione alla
Fondazione Castello di Rivoli, la Reggia ne ospitera' altre. Ma il
60% dell'allestimento realizzato per l'inaugurazione, quadri,
oggetti, rimarra' come tesoro permanente. Per l'occasione, spiegano
gli organizzatori, tornano a casa molte opere d'arte, trafugate o
tolte nel tempo dalla Venaria. I mobili no. Nei secoli del degrado
l'arredamento e' andato perduto, spiegano i responsabili. Per
rievocare gli splendori di quell'arredo, sono stati trovati alcuni
pezzi, che non appartennero alla Reggia di Venaria ''ma che
avrebbero potuto appartenervi'', come il cofanetto di Piffetti,
celebre mobiliere di corte. E dalle altre residenze sabaude sono
arrivati dei prestiti. Certo il lavoro e' stato duro, sottolinea
l'assessore alla cultura della regione Piemonte Gianni Oliva. Nata
come reggia di grande sfarzo, la Venaria Reale ha conosciuto una
lunga devastante decadenza. E' stata trasformata in caserma, poi in
deposito e infine in magazzino. Negli anni Cinquanta del XX secolo
si penso' di ristrutturarla per accogliere i senza tetto. Alla fine
degli anni Ottanta, era nel piu' completo degrado, ''tanto che
qualche amministratore legale penso' anche all'ipotesi
dell'abbattimento''. Fu Piero Fassino negli anni Novanta, ricorda
Oliva, eletto deputato nel collegio di Venaria Reale, a sollecitare
l'allora ministro dei Beni culturali Veltroni ad un progetto di
rilancio della reggia. Si individuarono i finanziamenti e nel 1997
il progetto parti'. Da ottobre, dopo l'inaugurazione, il biglietto
per l'ingresso alla reggia costera' probabilmente 10 euro, 2 quello
per i giardini, 12 quello cumulativo che consente l'accesso
all'intero percorso.
In questo mese oltre 50mila visitatori sono gia' entrati nei
giardini. Con l'arrivo della reggia le aspettative, anche quelle
della citta' di Venaria Reale, crescono: ''puntiamo ad avere un
milione di visitatori l'anno'', spiegano gli organizzatori.
L'obiettivo e' ambizioso, mettere a sistema le 17 regge sabaude e
costruire un itinerario che possa far concorrenza anche ai Castelli
della Loira. In occasione dei 150 anni dell'Unita' d'Italia si
punta a fare di queste antiche regali dimore l'epicentro
dell'appuntamento del 2011. La regione Piemonte ha gia' messo a
disposizione dei fondi ed e' stato creato un comitato
interministeriale, presieduto da Rutelli e di cui fanno parte i
ministri dell'Economia, dei Lavori pubblici, Infrastrutture, Affari
regionali e Rapporti con il Parlamento. Intanto e' festa per
Venaria Reale. Lustrata e riportata a nuovo, sottolinea Rutelli, e
''un gioiello che non ha nulla da invidiare a Versailles''.
a cura di http://www.demaniore.it
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