Progetto 'Bellezz@ - Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati': in Gazzetta il DPCM 27 settembre 2018

16/11/2018

Tutto pronto per accedere alla fase successiva di stipula delle convenzioni con il Ministero dei beni e delle attività culturali per il Progetto "Bellezz@ - Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati".

È stato, infatti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre 2018 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 settembre 2018 recante "Progetto «Bellezz@ - Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati»" con il quale viene istituita la Commissione per l'attuazione del progetto per il quale, con Delibera CIPE del 1° maggio 2016, è stato disposto lo stanziamento di 150 milioni di euro per interventi, ciascuno dei quali non superiore a 10 milioni di euro, afferenti al progetto di recupero di luoghi culturali dimenticati.

Entrando nel dettaglio, il DPCM individua gli enti attuatori che accedono alla fase successiva di stipula delle convenzioni con il Ministero dei beni e delle attività culturali, concernenti le modalità di erogazione del finanziamento e di verifica degli interventi afferenti al progetto «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati» e definisce la Commissione così composta:

  • due rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui uno con funzioni di Presidente;
  • un rappresentante del Ministero dei beni e delle attività culturali;
  • un rappresentante del Ministero dell'economia e finanze;
  • un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Possono accedere alla fase successiva di stipula delle convenzioni con il Ministero dei beni e delle attività culturali, gli enti attuatori degli interventi indicati nell'elenco allegato al DPCM, con progressivi dal numero 1 al numero 271. Tali enti devono presentare entro il 14 maggio 2019 una dichiarazione recante:

  • l'indicazione precisa del bene/luogo da recuperare ovvero del progetto di interesse culturale e sua ubicazione;
  • l'indicazione del proprietario del bene/luogo da recuperare e dell'eventuale titolare di diritti concessori sul bene ovvero del gestore del progetto di interesse culturale;
  • l'indicazione del soggetto proponente l'intervento;
  • l'indicazione dell'ente pubblico attuatore e del suo rappresentante per l'intervento;
  • la dichiarazione da parte dell'ente pubblico attuatore della persistente attualità e necessità dell'intervento/progetto segnalato;
  • l'indicazione degli eventuali provvedimenti di approvazione o autorizzazione già acquisiti.

A tale dichiarazione vanno allegati:
a) il quadro economico di spesa dettagliato e aggiornato che, fermo il limite di importo di finanziamento richiesto nella segnalazione inviata, è articolato, ove possibile, secondo lo schema di cui all'art. 16 del DPR 5 ottobre 2010, n. 207 e reca, altresì, indicazione di eventuali altri finanziamenti;
b) il Programma operativo di dettaglio, recante indicazione delle attività e delle procedure da espletare per pervenire all'attuazione dell'intervento segnalato;
c) il progetto esecutivo;
d) la documentazione che accerti la sussistenza della disponibilità giuridica e fattuale dei beni ai fini della realizzazione dell'intervento;
e) la documentazione che dimostri che l'intervento riguarda la tutela e/o la valorizzazione di beni del patrimonio culturale, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.

Ricordiamo che, come previsto dall'art. 16 del DPR n. 207/2010, i quadri economici degli interventi sono predisposti con progressivo approfondimento in rapporto al livello di progettazione al quale sono riferiti e con le necessarie variazioni in relazione alla specifica tipologia e categoria dell’intervento stesso e prevedono la seguente articolazione del costo complessivo:
a.1) lavori a misura, a corpo, in economia;
a.2) oneri della sicurezza, non soggetti a ribasso d’asta;

b) somme a disposizione della stazione appaltante per:
1- lavori in economia, previsti in progetto ed esclusi dall’appalto, ivi inclusi i rimborsi previa fattura;
2- rilievi, accertamenti e indagini;
3- allacciamenti ai pubblici servizi;
4- imprevisti;
5- acquisizione aree o immobili e pertinenti indennizzi;
6- accantonamento di cui all’articolo 133, commi 3 e 4, del codice;
7- spese di cui agli articoli 90, comma 5, e 92, comma 7-bis, del codice, spese tecniche relative alla progettazione, alle necessarie attività preliminari, al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, alle conferenze di servizi, alla direzione lavori e al coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, all’assistenza giornaliera e contabilità, l’importo relativo all’incentivo di cui all’articolo 92, comma 5, del codice, nella misura corrispondente alle prestazioni che dovranno essere svolte dal personale dipendente;
8- spese per attività tecnico amministrative connesse alla progettazione, di supporto al responsabile del procedimento, e di verifica e validazione;
9- eventuali spese per commissioni giudicatrici;
10- spese per pubblicità e, ove previsto, per opere artistiche;
11- spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal capitolato speciale d’appalto, collaudo tecnico amministrativo, collaudo statico ed altri eventuali collaudi specialistici;
12- I.V.A., eventuali altre imposte e contributi dovuti per legge.

La documentazione va trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Segretariato generale, esclusivamente mediante posta elettronica certificata all'indirizzo, progettobellezza@pec.governo.it, conformemente alle norme del Codice dell'amministrazione digitale. Superato il suddetto termine non è più possibile accedere alla fase successiva di stipula delle convenzioni con il Ministero dei beni e delle attività culturali.

In allegato il DPCM comprensivo dell'elenco degli interventi ammessi al Fondo.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



© Riproduzione riservata