Procedure semplificate, maggiore concorrenza e trasparenza,
attenzione alla sicurezza e alla tutela dei lavoratori: a questo
punta
la legge sulle procedure di aggiudicazione degli appalti
di lavori, forniture e servizi, approvata dal Consiglio regionale
su proposta della Giunta.
La Regione punta a semplificare e rendere più trasparenti le
procedure per gli appalti pubblici con la
legge approvata
venerdì 27 luglio scorso in Consiglio regionale (primo
provvedimento di questo genere nella sua storia), in attuazione
della direttiva comunitaria del 31 marzo 2004. Una legge che,
addirittura, anticipa lo Stato e ha incontrato i voti favorevoli
dell'opposizione: nessun voto contrario, soltanto qualche
astenuto.
Giunta e Consiglio hanno voluto disciplinare con una legge
unitaria,
che entrerà in vigore tra 60 giorni, le procedure
di aggiudicazione degli appalti di lavori, forniture e servizi. È
un atto che la Regione, dalla sua autonomia, fa per la prima volta:
sinora sono state applicate le norme dello Stato.
"Abbiamo
esercitato una funzione dell'autonomia, prestando molta attenzione
alla libera concorrenza", spiega l'assessore regionale dei
Lavori pubblici, Carlo Mannoni.
Sono stati stabiliti nuovi criteri, per esempio nella
programmazione delle opere pubbliche da parte degli Enti locali.
"Finiti i tempi dei finanziamenti estemporanei che talvolta
venivano fatti da Province e Comuni su richiesta degli enti
locali – commenta l'assessore Mannoni -.
I Comuni, d'ora in
poi, esprimeranno le loro priorità con una programmazione annuale e
triennale, e la Regione sarà vincolata a queste scelte".
Previste forme di aggiudicazione provvisoria degli appalti. Le
offerte anomale sottosoglia saranno escluse automaticamente.
Affidamento diretto in economia sino a 30mila euro, per
servizi e forniture, e fino a 50mila euro per i lavori. Per
salvaguardare la qualità delle opere pubbliche, nelle quali
dovranno spiccare i materiali locali,
saranno preferiti i
concorsi di progettazione e di idee. Attenzione alla qualità
nella progettazione degli edifici pubblici. Alcune clausole sono
state studiate, invece, per
tutelare i giovani
professionisti e consentire loro l'inserimento in un mercato
piuttosto "chiuso" e difficile ad aprirsi alla libera concorrenza:
con un sistema di rotazione, potranno avere un più facile
accesso.
Le imprese sarde che vorranno partecipare alle gare potranno
iscriversi nelle
apposite liste regionali e comunali (che
saranno sottoposte al controllo di un Osservatorio: ad esso saranno
comunicati tutti gli incarichi, i quali saranno pubblicati anche
sui siti istituzionali della Regione e dei Comuni). Le imprese
saranno estratte a sorte, favorendo il ricambio: chi lavorerà una
volta, dovrà attendere l'esaurimento della lista per poter
rientrare nell'elenco delle aspiranti.
È prevista una semplificazione nelle procedure burocratiche e
nell'assetto della struttura regionale: sinora erano attivi cinque
comitati con 54 componenti complessivi (e relativi costi), i quali
esprimevano i pareri di merito. Ora
è stata istituita un'unità
tecnica (Comitato unico) composta da nove dipendenti
qualificati dell'amministrazione regionale che, di volta in volta,
potranno avvalersi dell'opera di alcuni dei 15 esperti esterni.
Infine, la tutela dei lavoratori è richiamata in alcuni articoli
della legge: su tutti, la sicurezza nei cantieri e il numero
adeguato delle professionalità che le imprese dovranno
impegnare.
a cura di www.regione.sardegna.it
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