ADESSO OCCORRE DARE CERTEZZE

20/08/2007

Al rientro dalle ferie estive un grande lavoro attende il governo: occorre dare certezze al caos normativo che regna sovrano in campo di opere pubbliche.
Normativa statale e regionale, revoca delle concessioni Tav, modifiche alla legge obiettivo, regolamento del Codice dei Contratti: sono questi i problemi che vanno risolti immediatamente, per dare certezza al settore delle opere pubbliche alla ripresa dei lavori.

Rapporti tra normativa statale e normativa regionale.
Lo scorso 25 luglio, nel corso dell’ultimo dibattito pubblico, i ministri Di Pietro e Lanzillotta hanno discusso proprio dello schema di regolamento del Codice dei Contratti e nel corso della seduta è emersa la necessità di affrontare il grande problema del rapporto tra normativa statale e regionale che, da sempre, porta ad un continuo proliferare di norme sulle norme.
Proprio l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, infatti, in armonia con quanto evidenziato dai ministri, ha espresso questo concetto: “il mercato e le sue regole non devono soffrire della frantumazione conseguente alla pluralità di possibili discipline” (...) “le regioni possono emanare norme proprie volte a disciplinare gli aspetti contrattuali degli appalti pubblici nel rispetto dei principi fondamentali desumibili dalle norme statali”.
Queste affermazioni, comunque, non sono nuove in quanto già lo scorso 2003, la corte costituzionale si era espressa proprio in tema di competenza stato-regioni riferendosi alla normativa che regola le grandi infrastrutture ed i concetti evidenziati erano proprio in linea con quanto adesso sostenuto dall’Autorità. Il prossimo banco di prova è il vaglio dei ricorsi presentati dalle regioni, contro gli articoli 4 e 5 del codice dei contratti pubblici.

Modifiche alla legge obiettivo.
Dagli studi e dalle analisi effettuate nel corso degli ultimi due anni sono emersi i problemi legati a questa norma: insufficienza di risorse atte alla realizzazione delle opere programmate e difficoltà istruttorie in sede Cipe sono il fulcro del problema.
Inoltre, non è definito un quadro chiaro di tutta la situazione: proprio la Corte dei Conti, sezione controllo sulle pubbliche amministrazioni, ha evidenziato un “caos contabile” sulle grandi opere che mina alla base la norma e, cosa più grave, non consente di capire l’esatto stato di avanzamento.
Il ministro delle infrastrutture, seppur contrastato dai diversi poli di governo, ha deciso di continuare sulla scia dei predecessori, procedendo ad una verifica opera per opera della situazione e provvedendo ad una rimodulazione delle priorità degli interventi anche in relazione alle risorse effettivamente a disposizione.
Nel parere reso dalla Camera sul secondo decreto correttivo, poi, è stato chiesto di “approfondire il funzionamento del meccanismo dell’affidamento unitario a contraente generale della realizzazione delle infrastrutture strategiche, allo scopo di valutare l’adeguatezza dei compiti ad esso assegnati dall’articolo 176 del codice”.
I parlamentari dell’ottava commissione, poi, hanno richiamato una nota trasmessa dalla Commissione di inchiesta sul fenomeno della mafia nella quale si chiedeva di “verificare l’opportunità di ulteriori specifici controlli nelle varie fasi dell’affidamento e della realizzazione delle opere diretti anche a contrastare eventuali fenomeni di infiltrazione mafiosa, e più in generale di ogni altra necessaria modifica legislativa”.

Concessioni Tav e revoca.
Resta il nodo del contenzioso sulla revoca delle concessioni Tav: su tale argomento il Tar del Lazio ha stabilito che tale revoca è contraria ai principi di tutela del diritto, di libera prestazione dei servizi e di circolazione dei capitali, provvedendo alla sospensione di tutti gli atti posti in essere verso i general contractors che, quindi, riprendono possesso della concessione riguardante la realizzazione delle tratte ad alta velocità Milano-Genova, Verona-Padova e Milano-Verona.
Occorre, però, trovare un punto di incontro tra le parti: da un lato i general contractors che pretendono un indennizzo completo e dall’altro il governo che cerca di risparmiare risorse ed avviare nuove gare per non ritardare ancora la realizzazione delle opere.

Regolamento generale del codice dei contratti pubblici.
Dopo la presentazione della bozza dello scorso 25 luglio, il ministro ha avviato un confronto con gli operatori di settore: è necessario stabilire alcune situazioni “correttive” che possano portare, alla fine, alla determinazione di un testo condiviso dalle diverse parti.

a cura di Paola Bivona


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