Sebbene si auspicasse una ripresa sul fronte della riforma delle
professioni, già dalla prima settimana di settembre occorre fare i
conti con la dura realtà: l'iter è lento, ma ancor di più lo è la
volontà di andare avanti.
Professionisti ed associazioni, quind, si ritrovano ancora una
volta nel caos: da un lato non mollano i propri punti di vista
sulla riforma, dall'altro sono costretti a restare al palo, in
attesa che il governo faccia un altro passo avanti.
Il ministro Bersani, nello spiegare le strategie della campagna di
autunno ritorna alla carica sul tema delle professioni. Affermando
che proprio il tema delle liberalizzazioni è ancora tutto da
vedere, punta sulle deleghe, ritenendo il ddl Mastella
interessante, seppur con la necessità di un intervento
governativo.
Secondo questo sistema, infatti, il ministro è estremamente
convinto che si possa dare ampio spazio ai giovani: tirocinio
limitato, esercizio della professione in forma individuale o
associata, spazio agli ordini professionali e codice deontologico
ben preciso sono solo alcuni dei temi delle riforme delegate.
Affermando, tra l'altro, l'esigenza di un testo unico che possa far
sì che tutto funzioni veramente e che non si risolva in un'enorme
bolla di sapone.
Per contro, invece, il testo base che verrà presentato da Pierluigi
Mantini alla riapertura delle camere, non conterrà nulla circa le
deleghe del Mastella.
Il conto, quindi, è presto fatto: la guerra è nuovamente
annunciata.
Ma rendere più moderne le professioni è un problema di tutti e
sebbene ordini ed associazioni puntino il dito contro il governo, è
difficilmente pensabile che la riforma vada in fumo.
Oggi, più che mai, ordini ed associazioni sperano di non vedere
vanificate le lotte di questi ultimi mesi: lo scetticismo, però,
regna sovrano.
Molto diverse, tra di loro, le diverse posizioni.
Sull'argomento interviene Raffaele Sirica, presidente del Cup: "se
l'intenzione di Bersani è quella di lasciare intatto il ddl
Mastella, significherebbe delegittimare tutto il lavoro svolto fino
ad oggi dal Parlamento".
Antonio Tamborrino, presidente dei dottori commercialisti, inoltre,
si ancòra sulle proprie posizioni respingendo qualsiasi iniziativa
che esuli dalle otto proposte di legge presenti in Parlamento.
I periti industriali, invece, sono seriamente preoccupati.
Berardino Cantalini commenda che "se la volontà è quella di
lasciare intatto il Mastella, significa che abbiamo perso solo
tempo ed energie".
Differenti, invece, le posizioni delle associazioni.
Secondo Giuseppe Lupoi del Colap, infatti, "finalmente Bersani è
intervenuto". "Con il testo di Mantini, infatti, si è presa una
strada senza via d'uscita".
Giorgio Berloffa di Assoprofessioni, spera che il riconoscimento
delle associazioni vada in porto. "L'importante è che si arrivi in
fretta al riconoscimento e per questo il ddl Mastella è più
indicato".
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