Interdittive antimafia, Cantone (ANAC): 'Preoccupanti tentativi di infiltrare l’economia sana'

09/07/2019

Sono 2.044 le aziende destinatarie di interdittive antimafia fra il 2014 e il 2018. È quanto emerge da un report dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), elaborato sulla base delle informazioni contenute nel Casellario informatico delle imprese.

Nel periodo considerato si è registrata una crescita costante e generalizzata in ogni zona del Paese, passando dalle 122 interdittive del 2014 alle 573 del 2018 (un incremento pari al 370%).

Dal 2014 al 2018 sono state registrate:

  • 2014 - 122
  • 2015 - 366 (+200%)
  • 2016 - 411 (+12,30%)
  • 2017 - 472 (+14,84%)
  • 2018 - 573 (+21,40%)

per un totale di 2.044 interdittive suddivise in:

  • Nord-ovest 12,3%
  • Nord-est 10%
  • Centro 6,4%
  • Sud 44,9%
  • Isole 26,4%

Sul tema delle interdittive antimafia emesse, il Presidente ANAC Raffaele Cantone, nel corso della relazione annuale al Parlamento sull'attività svolta dall'Autorità nel 2019 ha affermato: "Tale crescita si presta a una lettura sia positiva (perché la misura si è rivelata di grande efficacia soprattutto in settori ad alto rischio di infiltrazione criminale, come i rifiuti, consentendo la prosecuzione degli appalti e, quindi, di evitare situazioni di emergenza), sia, però, a una negativa, perché il numero più alto dei commissariamenti è direttamente proporzionale all’incremento esponenziale delle imprese raggiunte da interdittiva antimafia. Le imprese interdette, comunicate all’Autorità ai fini dell’annotazione nel Casellario, sono cresciute in modo significativo e progressivo dal 2015 al 2018, giungendo a circa 1900 in totale (n.d.r. 1922 dal 2015 al 2018, 2044 contando anche il 2014); un numero preoccupante, sintomatico di quanto le organizzazioni criminali stiano infiltrando l’economia legale!".

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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