03/09/2019
Secondo statistiche recenti, le reti idriche italiane presentano perdite pari a circa il 40% del trasportato, principalmente a causa dell’obsolescenza e della scarsa qualità delle condutture. L’esigenza di ridurre tali perdite comporta la necessità di grandi investimenti nella manutenzione e sostituzione delle tubazioni, ma la prima cosa da fare è assicurandosi preventivamente della rispondenza dei materiali ai requisiti di norma.
La normativa
Per quanto riguarda le condotte in ghisa sferoidale, la normativa
di riferimento è la UNI EN 545 “Tubi, raccordi e accessori di ghisa
sferoidale e loro assemblaggi per condotte d’acqua Requisiti e
metodi di prova”, la quale specifica i requisiti dimensionali,
meccanici e chimici da rispettare per i tubi, i raccordi e gli
accessori in ghisa sferoidale.
Brevemente si elencano le principali caratteristiche verificabili
durante i test.
Requisiti dimensionali:
Requisiti meccanici:
Requisiti chimici:
Rivestimenti e protettivi esterni.
Una particolare importanza presentano i requisiti di norma relativi
ai rivestimenti protettivi esterni, fondamentali per garantire la
durabilità dei materiali in opera.
Tali rivestimenti possono essere di varia natura e applicabili in maniera variabile, in base al tipo di terreno, al suo pH, alla sua conducibilità e quindi alla sua corrosività. Tra le opzioni indicate dalla norma citiamo:
In conclusione possiamo dire che oltre alla ghisa sferoidale, altri materiali possono essere impiegati nelle condotte idriche, quali polietilene (PE) UNI EN 12201 e policloruro di vinile (PVC) UNI EN 1401, con test diversi ma medesima impostazione.
A cura di Paolo Orioli
Resp. Metallurgia Istituto Giordano