Codice dei contratti: L’OICE interviene sulle dichiarazioni del Ministro De Micheli

24/10/2019

Il 22 ottobre, nel corso dell’audizione alla commissione ambiente e lavori pubblici della Camera dei deputati sui programmi del suo ministero il Ministro della infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha dichiarato che non ci sono in vista nuove revisioni del codice dei contratti.

Ovviamente per revisioni si intendono modifiche organiche al Codice entrato in vigore nel 2016 e modificato una prima volta nel 2017 e per ultimo quest'anno con il decreto cosiddetto Sblocca Cantieri. Paola De Micheli nel corso dell’audizione ha precisato che “Se tutti i ministri proponessero una modifica al codice, considerata la durata media dei nostri governi, in Italia non faremmo più un appalto". Ha aggiunto, anche, che la maniera migliore è quella della predisposizione in tempi brevissimi del Regolamento attuativo e con tutte gli altri strumenti a disposizione.

Sulle dichiarazioni del Ministro De Micheli non si sono fatti attendere parecchi comunicati stampa, tra questi quello dell’OICE il cui Presidente Gabriele Scicolone ha  commentato “Concordiamo con la Ministra De Micheli: stop a nuove modifiche sul codice, ma presto con il regolamento".

Per Scicolone "la precisazione della neo Ministra ci tranquillizza sul fatto che il testo del codice rimarrà quello già ritoccato a giugno con lo "sblocca cantieri". Nei giorni scorsi si era avuta l'impressione che il Governo potesse aprire - in alcuni passaggi della Nadef e nella Manovra - a nuovi interventi e addirittura a un "nuovo testo unico sugli appalti". In un momento in cui la domanda pubblica appare in ripresa, anche nel settore dei lavori, ci sembrerebbe insensato riaprire un cantiere normativo su un decreto che, in tre anni, ha già subito pesanti rimaneggiamenti. Siamo invece convinti che occorrano stabilità e certezza di regole a livello di normativa primaria e che sia necessario portare rapidamente a compimento il regolamento attuativo".

Questo non significa che il codice sia esente da pecche: "Qualcosa si dovrà fare, ad esempio, per la materia del subappalto dopo la sentenza della corte europea, così come è evidente che vi siano ancora piccoli ma fondamentali aggiustamenti possibili e auspicabili - ad esempio in tema di garanzie e assicurazioni per i progettisti, dove le regole vengono applicate determinando criticità applicative, anche per il mondo assicurativo - ma parliamo di ben altra cosa rispetto ad un intervento strutturato e ampio sul codice che getterebbe nel panico operatori e stazioni appaltanti".

Ed infine: “Permangono, nel settore, peraltro, delle forti criticità – che porteremo all’attenzione della neo Ministra - e mi riferisco, da un lato, all’attuazione degli accordi quadro che, al momento, molto spesso rimangono inattuati causando forti costi preliminari alle società, e, dall’altro, al tema, mai risolto e mai affrontato seriamente, delle tempistiche di assegnazione delle gare che andrebbero contingentate in maniera stringente e cogente”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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