Il decreto clima è il primo decreto legge totalmente ambientale
realizzato in Italia. Una misura che il governo ha ritenuto urgente
e necessaria. Dati alla mano, l'Italia è purtroppo all'undicesimo
posto nel mondo e prima in Europa per morti premature da
esposizione alle polveri sottili PM2.5. Secondo un'indagine
pubblicata sulla rivista The Lancet sull'impatto dei cambiamenti
climatici sulla salute, le vittime nel 2016 sono state ben
45.600.
Tanto basta per comprendere che il clima e la qualità dell'aria
sono temi che la politica non può più derogare, perché ad essere
minacciata è la salute dell'umanità.
Ad agosto 2019, l'IPCC, il Comitato intergovernativo per i
cambiamenti climatici dell'ONU, ha presentato il rapporto speciale
su "Cambiamenti climatici, desertificazione, degrado terrestre,
sostenibilità del territorio, sicurezza alimentare e flussi di gas
serra negli ecosistemi terrestri" nel quale si evidenzia la
stretta relazione che sussiste fra tutti questi fattori e le
anomalie climatiche cui stiamo assistendo negli ultimi anni.
Il rapporto, realizzato da 66 ricercatori da tutto il mondo, ha
messo in luce una serie di dati allarmanti ed analizzato possibili
misure per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il
riscaldamento globale. Tra queste: il ripristino del territorio e
la gestione del carbonio organico nel suolo, la conservazione degli
ecosistemi, la riduzione della deforestazione e del degrado, la
riduzione della perdita e dello spreco di cibo.
In questo scenario si colloca il Decreto Clima, un provvedimento
che mira all'abbattimento delle emissioni e che è stato fortemente
voluto dal Ministro dell'Ambiente Sergio Costa.
Il decreto clima rappresenta, soprattutto, un primo passo per il
contrasto ai cambiamenti climatici.
Con misure positive, concrete, destinate a coinvolgere le
amministrazioni a più livelli, esperti e cittadini, punta infatti
al cambio di paradigma culturale volto alla protezione
dell'ambiente e della biodiversità.
Il decreto interviene con misure urgenti in tutti i settori
considerati vulnerabili ai cambiamenti climatici: acqua,
agricoltura, biodiversità, costruzioni ed infrastrutture, energia,
prevenzione dei rischi industriali rilevanti, salute umana, suolo
ed usi correlati, trasporti. La logica è quella di incentivare
comportamenti ed azioni virtuose programmando una serie di
interventi a più livelli, idonei a coinvolgere tutti gli attori
responsabili (e quindi le amministrazioni ma anche i
cittadini).
Di seguito, i punti principali del decreto:
- Buono mobilità: per le città e le aree
sottoposte a infrazione europea sulla qualità dell'aria, sono
stanziati fino a 1500 euro per la rottamazione dell'auto fino alla
classe euro 3 e fino a 500 euro per i motocicli sino agli euro 2 e
3 a due tempi. Per un totale di 255 milioni di euro. Con questo
bonus saranno ridotte le emissioni climalteranti, per questo può
essere rinvestito in servizi ambientalmente sostenibili come
abbonamenti al trasporto pubblico locale o regionale, acquisti di
biciclette, utilizzo di servizi di mobilità condivisa e di altri
servizi simili. Parliamo di centinaia di città, circa 25 milioni di
abitanti in tutto, nelle regioni: Campania, Lazio, Liguria,
Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.
- Corsie preferenziali per i comuni: Istituito
un fondo di 40 milioni per i comuni per la realizzazione, il
prolungamento, l'ammodernamento o la messa a norma di corsie
preferenziali. Questo permette al trasporto pubblico locale di
raggiungere più velocemente la propria destinazione incentivando
l'uso dei mezzi pubblici.
- Trasporto scolastico ecologico – Scuolabus
green: istituito un fondo di 20 milioni da destinare ai
comuni per realizzare o implementare il trasporto scolastico con
mezzi ibridi, elettrici per i bambini delle elementari e
medie.
- Riforestazione Urbana – Foreste urbane: 30
milioni per 2020 e 2021 per la piantumazione e il reimpianto di
alberi, di silvicoltura, creazione di foreste urbane e periurbane
nelle città metropolitane. Gli alberi svolgono un ruolo importante
per il contrasto ai cambiamenti climatici grazie al loro ruolo di
stoccaggio della CO2. Più alberi meno inquinamento, e inoltre sono
un alleato contro il dissesto, e per abbassare la temperatura in
città grazie alle loro chiome ombrose.
- ZEA: Nascono le Zea, cioè le zone economiche
ambientali, che corrispondono ai parchi nazionali, che prevedono
agevolazioni e vantaggi fiscali per i comuni ricadenti nelle aree
parco e per chi volesse aprire al loro interno attività
imprenditoriali, chiaramente ecosostenibili
- Stop infrazioni per discariche e depurazioni:
saranno aumentati i poteri, le risorse e gli uomini ai commissari
che si occupano di bonificare le discariche abusive e la
depurazione delle acque. Vogliamo così aggredire e risolvere le
“storiche” infrazioni ambientali d'Italia, applicando anche alla
depurazione il modello che per le discariche ha funzionato,
implementandolo.
- Programma Italia Verde: ogni anno un comitato
ad hoc istituito presso il ministero dell'ambiente premierà la
città Capitale Verde d'Italia, cioè la città che avrà presentato
progetti di riconversione green più innovativi ed efficaci. Con un
fondo di 3 milioni per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, si
darà poi la possibilità alla città di realizzare i progetti. Si
vuole cosi stimolare una virtuosa competizione green nel
Paese.
- Trasparenza dei dati ambientali: i soggetti
pubblici, concessionari di servizi pubblici dovranno rendere
disponibili in rete, in formato aperto e accessibile, i risultati
delle rilevazioni effettuati. Entro 6 mesi i gestori di centraline
e di sistemi di rilevamento automatico dell'inquinamento
atmosferico, della qualità dell'aria e di altre forme di
inquinamento e i gestori del servizio idrico dovranno assicurare la
visualizzazione delle informazioni. Il tutto confluirà in un
database pubblico realizzato da Ispra con 1,5 milioni di euro.
- Io non compro rifiuti: Finalmente parte la
sperimentazione per poter dotare i negozi delle nostre città, a
partire da quelli piccoli e dalle botteghe, di green corner per la
vendita di prodotti sfusi, nonché per promuovere l'apertura di
nuovi negozi interamente “green”. Detergenti per la casa e la
persona, alimenti: i green corner saranno sempre più presenti nei
negozi. Messi a disposizione 40 milioni di euro in totale divisi
per ciascuna di due annualità, quindi per i commercianti, fino a
5mila euro per ciascuno, per la realizzazione dei “Green Corner”.
Vogliamo alimentare il mercato dei prodotti sfusi e alla spina. Gli
imballaggi sono spesso necessari, ma quando non servono perché
comprarli? Con questa norma andiamo a ridurre la quantità di
imballaggio “usa e getta” che entra nel ciclo dei rifiuti.
- Campagna di informazione: Con circa 2 milioni
di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, si vuole
incentivare una diffusa campagna di informazione green nelle
scuole. Il fondo è destinato a finanziare progetti, iniziative,
programmi, campagne. I bandi saranno preparati di concerto con il
Miur.
- Macchinette mangia plastica: con una dotazione
di 27 milioni di euro si finanziano i comuni e gli esercizi
commerciali della grande distribuzione che vorranno dotarsi di
macchinette cosiddette mangia-plastica: cioè che raccolgono
bottiglie di plastica e in cambio restituiscono un piccolo
bonus
- Caschi verdi: prendendo a riferimento i
“caschi blu per la cultura”, vengono ora istituiti i “caschi verdi
per l'ambiente”, da impiegare per iniziative di collaborazione
internazionale volte alla tutela e salvaguardia ambientale delle
aree nazionali protette e delle altre aree riconosciute in ambito
internazionale per il particolare pregio naturalistico, con uno
stanziamento di complessivi 6 milioni di euro.
- Trasformazione del CIPE in CIPESS: a decorrere
dal 1° gennaio 2021 il Comitato interministeriale per la
programmazione economica assume la denominazione di Comitato
interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo
sostenibile (CIPESS), al fine di valorizzare gli aspetti ambientali
nelle decisioni di politica economica.
- Fondo per il rimboschimento e la tutela ambientale e
idrogeologica delle aree interne: viene istituito un fondo
volto a incentivare interventi di messa in sicurezza, manutenzione
del suolo e rimboschimento attuati dalle imprese agricole e
forestali, con dotazione pari ad 1 milione per l'anno 2020 e a 2
milioni per l'anno 2021.
- Fondo qualità dell'aria: dopo tanti anni,
viene finalmente rifinanziato il fondo per la qualità dell'aria
“prenotando” le risorse che affluiranno sul bilancio del Ministero
dell'ambiente dalle “aste verdi”.
- Tavolo interministeriale per l'emergenza
climatica: è istituito presso il Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare il tavolo permanente
interministeriale sull'emergenza climatica al fine di garantire
l'attuazione del Programma strategico nazionale per il contrasto ai
cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità
dell'aria.
A cura di Ministero
dell'Ambiente
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