Codice dei contratti e nuovo Regolamento unico, OICE: 'Difenderemo a tutti i costi la centralità del progetto dal ritorno all’appalto integrato sul preliminare'

27/11/2019

Lo schema di Regolamento unico degli appalti predisposto dal MIT e all'esame della Commissione degli esperti di Porta Pia non piace all'OICE, soprattutto per quanto riguarda il ritorno all’affidamento dei lavori - con l’appalto di progettazione e costruzioni (c.d. appalto integrato) sulla base del progetto preliminare.

Premesso che stiamo parlando di indiscrezioni stampa su una bozza preliminare -ha commentato il Presidente dell'OICE Gabriele Scicolone - e che tutto dovrà essere verificato carte alla mano, la nostra posizione è netta: in primo luogo la norma transitoria del decreto sblocca cantieri, operativa fino al 2020, non consentirebbe comunque l’affidamento di un appalto integrato sul preliminare chiedendo in offerta il progetto definitivo. In secondo luogo non si può concepire nel regolamento del codice un ritorno infelice ad un modus operandi che ha prodotto i risultati peggiori della storia delle costruzioni in Italia, in spregio a tutto quanto affermato negli ultimi anni sulla centralità del progetto”.

L'art. 143 del nuovo Regolamento prevedrebbe, infatti, la possibilità, tanto osteggiata dalle categorie professionali, dell'affidamento congiunto di progettazione esecutiva ed esecuzione di lavori sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Sull'argomento il Presidente OICE è stato molto chiaro affermando “Ci opporremo con tutte le nostre forze a questa operazione, nell’interesse dell’ingegneria dell’architettura organizzate e nell’interesse pubblico ad avere progetti di qualità: quando era in vigore questa prassi i danni per imprese, progettisti e per il Paese sono stati enormi. Tutti venivano chiamati a portare in gara un progetto definitivo e poi uno soltanto risultava vincitore. Una assurda perdita di risorse, di tempo e di valore sia umano che economico. Per non parlare dei rischi di variante annessi e connessi. Se tale fosse l’ipotetica motivazione, non è affatto vero che questa procedura non abbia prodotto ritardi; semmai è vero il contrario, basti pensare al c.d. "sistema Balducci" e a tanti altri casi come quello di un appalto integrato di 18 milioni con a base di gara un progetto preliminare per un intervento di depurazione dove sono stati accordati 3,5 milioni di riserve, ben oltre i limiti dell’ex articolo 31-bis, con ritardi rilevanti e qualità progettuale discutibile".

“Mi auguro - conclude il Presidente Scicolone - che non sia così e che, soprattutto, i membri della commissione ministeriale valutino approfonditamente gli effetti nefasti che l’appalto integrale sul preliminare ha prodotto nel non tanto lontano passato. In ogni caso ritengo che sul tema generale, cioè sul fatto che il regolamento disciplini anche un quadro normativo transitorio, occorrerà una profonda riflessione per evitare incertezze normative e tentativi di reintrodurre surrettiziamente, sulla base di norme transitorie ma prorogabili, regole derogatorie di principi generali”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



© Riproduzione riservata