16/01/2020
Il tasso di crescita registrato nel 2019 dall’economia italiana è risultato prossimo allo zero e anche le prospettive agli albori del nuovo decennio risultano essere tutt’altro che entusiasmanti.
Lo rileva l'Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni condotto dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che, ancora una volta, parla dell'Italia come fanalino di coda tra i Paesi dell'Unione Europea, con un tasso di sviluppo per il 2020 pari allo 0,4% che sarebbe l'anticamera di un nuovo decennio all’insegna, nella più positiva delle ipotesi, di una “stagnazione fisiologica” che potrebbe causare una nuova recessione.
La stima formulata dall’Ance per il 2019 è di una crescita degli investimenti in costruzioni del 2,3% in termini reali, in linea con la previsione già rilasciata ad inizio 2019. Risultato legato al proseguimento dell’andamento positivo del comparto residenziale e non residenziale privato e di un primo segno “più” nelle opere pubbliche. Si tratterebbe, comunque, di un incremento assolutamente trascurabile, alla luce di una contrazione dei livelli produttivi di oltre un terzo; flessione che ha determinato la chiusura di circa 130 mila imprese e la perdita di 640 mila posti di lavoro.
Benché il 2019 rappresenti il terzo anno consecutivo di aumento della produzione settoriale (comprensiva anche della manutenzione ordinaria), dopo il +0,7% del 2017 e +1% del 2018, va sottolineata la tendenza ad un indebolimento, nella seconda parte dell’anno 2019, dopo un’iniziale fiammata della produzione.
L’attuale rallentamento dell’economia generale non potrà non impattare anche sui livelli produttivi delle costruzioni, ridimensionando i primi dati positivi riscontrati nel 2019. Dopo la crescita dell’economia italiana di poco superiore allo zero dello scorso anno, anche per il 2020 tutti i principali Istituti di ricerca prevedono una stagnazione, con un elevato grado di incertezza, che certamente peserà sulle aspettative di imprese e cittadini.
Secondo Ance, la Legge di bilancio per il 2020 penalizzerebbe la spesa in conto capitale, destinando gli spazi finanziari concordati con la Commissione Europea a spese di natura corrente, nel tentativo, più volte fallito, di sostenere la crescita economica attraverso i consumi, piuttosto che con gli investimenti pubblici. Al riguardo, l’Ance ha stimato che la Manovra produrrà un effetto peggiorativo sul livello degli investimenti pubblici, quantificato in 860 milioni di euro in meno rispetto al livello previsto per il 2020 dalle precedenti Leggi di bilancio.
Date queste premesse, la previsione Ance per il 2020 è di un aumento degli investimenti in costruzione dell'1,7% in termini reali.
In merito al comparto dei lavori pubblici, la stima Ance per il 2020 è di un aumento del 4% nel confronto con il 2019. Tale dinamica è il risultato di diversi fattori:
In allegato i dati dell'Osservatorio Ance e la sintesi.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it