23/06/2020
Si sono chiusi domenica 21 giugno 2020 i 9 giorni di Stati Generali dell'Economia organizzati dal Governo a Villa Pamphilj per la definizione del piano di rilancio che sarà presto presentato alla stampa.
Giornate intese di ascolto in cui tutte le parti sociali hanno potuto dare un contributo, la cui utilità potrà essere compresa solo con la pubblicazione dei prossimi interventi normativi,a cominciare dal prossimo decreto Semplificazioni.
Agli Stati Generali hanno partecipato anche Marina Calderone, presidente del Comitato Unitario delle Professioni (CUP), e Armando Zambrano, coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche (RPT), che rappresentando 2,3 milioni di professionisti iscritti a Ordini e Collegi professionali, hanno consegnato al Premier Giuseppe Conte il Manifesto delle professioni italiane in cui viene proposta una visione del Paese più inclusiva, moderna, capace di incentivare l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.
Proposte che spaziano su 10 diverse direttrici:
Tutte si basano su un concetto chiave: i professionisti devono essere intesi come il naturale anello di congiunzione tra l’individuo e la collettività, tra l’impresa e lo Stato. In generale le proposte possono essere riassunte per macro aree:
In riferimento alla tanto discussa esclusione dei professionisti iscritti alle casse di previdenza private dal contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio, CUP e RPT la definiscono una "discriminazione rispetto ad altri comparti economici rischia di far chiudere moltissimi studi professionali in difficoltà".
Sul contributo a fondo perduto, la posizione di CUP e RPT è la seguente.
Da tempo è stata riconosciuta l’equiparazione dei liberi professionisti alle PMI (non da ultimo, dalla legge 81/2017), eppure, sebbene vengano ribadite le differenze e le specificità del mondo delle professioni ordinistiche, basato su principi di etica, competenza, conoscenza, tutela dei committenti e qualità della formazione e delle prestazioni, nonché sulle loro funzioni sussidiarie, a volte addirittura integralmente sostitutive di quelle Statali, come nel caso del notariato, nei fatti molti ambiti di intervento sono loro preclusi, a cominciare dai bandi di gara per l’accesso alle misure previste dai Programmi Operativi Nazionali e Regionali. È sufficiente, peraltro, guardare alle misure contenute nei differenti decreti emanati di recente per contrastare la crisi, per comprendere come soprattutto i professionisti ordinistici abbiano beneficiato di misure di sostegno solo in via marginale, sottoposti peraltro a criteri selettivi a cui altre categorie di professionisti non sono state assoggettate. Permane una difformità di trattamento tra professionisti e imprese e, ora, tra categorie differenti di professionisti, che occorre eliminare, garantendo un principio di eguaglianza delle opportunità ad oggi solo enunciato ma mai realmente messo in pratica.
“Contribuiamo alla creazione del 14% del Prodotto interno lordo - spiegano Calderone e Zambrano - e lavoriamo perché il Paese possa rialzarsi prima possibile. La crisi sanitaria è diventata in breve tempo anche economica, ma non deve diventare sistemica. Con questo obiettivo chiediamo di valutare le nostre proposte a costo zero prima di elaborare un nuovo progetto per il Paese. Quale prima interfaccia della pubblica amministrazione, negli anni abbiamo sempre contribuito alla sua informatizzazione e crediamo che questa sia una strada da percorrere insieme dando alle aziende e ai professionisti maggiori opportunità di investimento per la modernizzazione complessiva dell’Italia”.
In allegato il manifesto consegnato a Villa Pamphilj.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it