09/07/2020
Quando è possibile definire una abitazione "di lusso" per escluderla dalle agevolazioni previste per la prima casa? La superficie dell'abitazione conta?
Il tema è stato affrontato dalla Suprema Corte di Cassazione con l'Ordinanza n. 11620/2020 resa in riferimento ad una disputa con l'Agenzia delle Entrate per l'annullamento di un provvedimento che esigeva il pagamento dell'imposta e delle sanzioni irrogate in conseguenza della revoca dell'agevolazione prima casa chiesta dalla contribuente in quanto l'immobile acquistato aveva una superficie utile superiore ai 240 mq e doveva quindi considerarsi avente caratteristiche di lusso.
Il ricorso era già stato respinto in primo e in secondo grado, ma il ricorrente in Cassazione ha contestato le sentenze imputando l'erronea considerazione della "superficie utile" in cui erano stati computati anche gli spazi "non abitabili" e lo spazio adibito a "posto auto".
Anche in Cassazione i giudici hanno rigettato il ricorso ricordando che in tema di agevolazioni prima casa, ai fini dell'individuazione di un'abitazione di lusso, nell'ottica di escludere il beneficio, la superficie utile deve essere determinata avuto riguardo alla utilizzabilità degli ambienti, a prescindere dalla loro effettiva abitabilità, costituendo tale requisito il parametro idoneo ad esprimere il carattere "lussuoso" dell'immobile.
Ne consegue che il concetto di superficie "utile" non può restrittivamente identificarsi con la sola "superficie abitabile", dovendo interpretarsi l'art. 6 del d.m. n. 1072/1969 nel senso che è "utile" tutta la superficie dell'unità immobiliare diversa dai balconi, dalle terrazze, dalle cantine, dalle soffitte, dalle scale e dal posto macchine e che nel calcolo dei 240 metri quadrati rientrano anche i soppalchi.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it