Dall’
assemblea del Comitato unitario delle professioni (CUP)
che riunisce tutte le professioni regolamentate da ordini, svoltasi
venerdì 12 scorso un deciso “
NO” allo
schema di
decreto legislativo recante Attuazione della direttiva 2005/36/CE,
relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali su
cui hanno espresso parere favorevole lo scorso 10 ottobre le
Commissioni riunite II Giustizia e X Attività produttive della
Camera dei deputati.
Il CUP, dunque, scende in campo con la possibilità che lo schema di
decreto legislativo diventi legge dello stato e per gli ordini, a
questo punto, è chiara la manovra dell’attuale governo cui, sembra,
dopo le liberalizzazioni di
Pierluigi Bersani del 2006 e
dopo il parere positivo sul citato schema di decreto legislativo,
non interessi il dialogo con una componente sociale come quella
delle professioni.
Il CUP nell’assemblea del 12 ottobre scorso, si legge nel
comunicato stampa – “contesta il surrettizio riconoscimento delle
Associazioni professionali non regolamentate operato dalle
Commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera nel
decreto legislativo di recepimento della Direttiva sulle qualifiche
professionali 36/2005” e “denuncia che tale riconoscimento è
illegittimo in quanto esula dalla delega conferita al Governo e
anticipa un nodo importante della riforma, palesando la totale
indisponibilità della maggioranza a costruire un percorso condiviso
con tutti gli operatori del settore”.
Nel corso dell’Assemblea è stato, anche, fatto il punto sulla
proposta di iniziativa popolare relativa alla riforma delle
professioni ed il comitato promotore guidato da
Pietro De
Paola ha comunicato di avere raggiunto il quorum necessario ma,
anche, “preso atto dell’indisponibilità della maggioranza a
realizzare la riforma, dialogando con la società civile”.
Tra l’altro, l’approvazione dello schema di decreto legislativo in
argomento è, anche, un duro colpo per la riforma delle professioni
e il decreto legislativo stesso è una pressione sulla riforma
stessa e non un’anticipazione.
Le preoccupazioni nascono dal fatto che finché si tratta di
riconoscere nuove professioni, come i designer non esiste alcun
problema mentre, con lo schema di decreto legislativo si va ben
oltre.
Il CUP, sempre nel Comunicato stampa precisa di aver delegato il
Consiglio Direttivo a porre in essere quanto necessario:
- per richiamare l’attenzione del Governo sui problemi scaturenti
dall’approvazione dello schema di decreto legislativo;
- per promuovere le opportune azioni giudiziarie e nei confronti
delle Autorità di regolazione per la difesa della Costituzione e la
tutela dei valori presidiati dall’ordinamento professionale.
Per ultimo, mentre nel comunicato vengono invitati tutti i
professionisti a continuare nella sottoscrizione della proposta di
legge di iniziativa popolare per conferire il maggior peso politico
possibile all’iniziativa , il presidente del Comitato promotore
Pietro De Paola ha comunicato che “ove non venga ripristinata la
legalità, convocherà i suoi sostenitori per proporre che le firme
raccolte vengano, quale forma di protesta civile, simbolicamente
depositate in piazza del Parlamento per informare i cittadini del
rifiuto di ogni dialogo da parte della maggioranza”.
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