Nuove notizie dal Ministro delle Infrastrutture
Antonio Di
Pietro in merito all’articolo 114 dello
schema di disegno di
legge della Finanziaria 2008 recante “
Disposizioni in
materia di arbitrato per le pubbliche amministrazioni, gli enti
pubblici economici e le società pubbliche” con cui vengono
soppressi gli arbitrati e viene, quindi cancellato un istituto
previsto non soltanto all’articolo 241 del Codice dei contratti di
cui al D.Lgs. n. 163/2006 ma anche nelle due direttive CEE 2004/17
e 2004/18.
Il testo del citato articolo 114 della Finanziara 2008, non ancora
approvata, è il seguente:
“Art. 114 -
Disposizioni in materia di arbitrato per le
pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici economici e le società
pubbliche
5. E’ fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di cui
all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
65, di inserire clausole compromissorie in tutti i loro contratti
aventi ad oggetto lavori, forniture e servizi ovvero, relativamente
ai medesimi contratti, di sottoscrivere compromessi. Le clausole
compromissorie ovvero i compromessi comunque sottoscritti sono
nulli e la loro sottoscrizione costituisce illecito disciplinare e
determina responsabilità erariale per i responsabili dei relativi
procedimenti.
6. Le disposizioni di cui al comma 1 si estendono alle società
interamente possedute ovvero partecipate dalle pubbliche
amministrazioni di cui al medesimo comma, nonché agli enti pubblici
economici ed alle società interamente possedute ovvero partecipate
da questi ultimi.
7. Relativamente ai contratti aventi ad oggetto lavori, forniture e
servizi già sottoscritti dalle amministrazioni alla data di entrata
in vigore del presente articolo e per le cui controversie i
relativi collegi arbitrali non si sono ancora costituiti alla data
del 30 settembre 2007, è fatto obbligo ai soggetti di cui ai commi
1 e 2 di declinare la competenza arbitrale, ove tale facoltà sia
prevista nelle clausole arbitrali inserite nei predetti contratti;
dalla data della relativa comunicazione opera esclusivamente la
giurisdizione ordinaria. I collegi arbitrali, eventualmente
costituiti successivamente al 30 settembre 2007 e fino alla data di
entrata in vigore della presente legge, decadono automaticamente e
le relative spese restano integralmente compensate tra le
parti.
8. Il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del
Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro
per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, il
Ministro delle infrastrutture ed il Ministro della giustizia,
provvede annualmente a determinare con decreto i risparmi
conseguiti per effetto dell'applicazione delle disposizioni del
presente articolo affinché siano corrispondentemente ridotti gli
stanziamenti, le assegnazioni ed i trasferimenti a carico del
bilancio dello Stato e le relative risorse siano riassegnate al
Ministero della giustizia per il miglioramento del relativo
servizio. Il Presidente del Consiglio dei ministri trasmette
annualmente al Parlamento ed alla Corte dei conti una relazione
sullo stato di attuazione delle disposizioni del presente
articolo.”
Antonio Di Pietro ha dichiarato quanto segue: “Ho appreso dalla
stampa delle preoccupazioni espresse da Confindustria, per bocca
del suo direttore generale
Maurizio Beretta, in merito ai
possibili effetti negativi che potrebbero derivare dall’abolizione
degli arbitrarti nei contratti pubblici di lavori, servizi e
forniture. Vorrei però rassicurare Confindustria e tutto il mondo
imprenditoriale sul fatto che tali presunti risvolti negativi
possono essere evitati”.
“La norma in oggetto - ha aggiunto il Ministro - è stata da me
proposta con lo spirito di porre rimedio a una situazione che vede
un gran dispendio di risorse pubbliche, per attività che potrebbero
benissimo essere lasciate alla giustizia ordinaria. Tanto più, che
la maggior parte degli arbitri privati è costituita da magistrati
che così finiscono per distrarre parte del loro tempo
dall’amministrazione della giustizia per dedicarsi a questa
attività collaterale e suppletiva. Questo spirito, fatto proprio
dall’intero Governo, ha inteso rispondere al grido d’allarme
lanciato lo scorso luglio dal presidente dell’Authority competente,
Luigi Giampaolino, e sanare una situazione che porta allo
Stato, e alle casse pubbliche, solo svantaggi, come dimostrato in
maniera puntuale e documentata da diversi articoli di stampa”.
“Quanto alla possibilità che i contenziosi si impantanino nei tempi
lunghi della giustizia civile, vale la pena di ricordare che tutte
le risorse risparmiate saranno destinate all’amministrazione della
giustizia, e che i magistrati che oggi fanno anche gli arbitri
potranno dedicarsi a tempo pieno alla loro attività istituzionale.
Ma c’è di più: ho infatti proposto che vengano istituite nei
tribunali, presso le Corti d’Appello, delle sezioni specializzate,
con procedure abbreviate, su questa materia. In questo modo, i
tempi dei giudizi verranno sicuramente ridotti e le risorse dello
Stato impiegate in modo piu’ efficiente”.
Sembra, quindi, che, così come dichiarato dal Ministro nel corso di
un’audizione al Senato, fermo restando il divieto di introdurre
clausole compromissorie nei contratti fra imprese e pubblica
amministrazione, il governo potrebbe emendare il ddl Finanziaria
istituendo sezioni specializzate presso le Corti d'appello dei
tribunali con il compito di dirimere le vertenze tramite procedure
abbreviate. ”.
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