Dati carichi di speranza emergono da una ricerca condotta dal
Gestore dei Servizi Elettrici in
collaborazione con le principali Associazioni dei Consumatori :
l'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES),
Cittadinanzattiva, Movimento Consumatori/Movimento difesa del
cittadino, Federconsumatori. In particolare è emerso:
- le donne, gli adulti e i laureati coloro che maggiormente
adottano misure di risparmio energetico;
- sei italiani su dieci utilizzano elettrodomestici a basso
consumo;
- il solare termico la fonte rinnovabile più conosciuta;
- gli alti costi l'ostacolo maggiore all'investimento.
Secondo un'indagine effettuata dall'
IRES, emerge
come i consumatori si pongano in modo favorevole rispetto
all'aumento dell'efficienza e alla riduzione dei consumi, più della
metà degli intervistati dichiara di attribuire molta importanza
alla questione dell'energia mentre solo il 12% si dichiara
disinteressato. Il 41% degli intervistati ritiene che sia molto
importante ridurre i consumi energetici. Più di tre intervistati su
quattro dichiarano di adottare misure di risparmio energetico, con
una diffusione maggiore dei comportamenti di risparmio fra le
donne, le persone adulte (35-54 anni), coloro che dispongono di un
più elevato titolo di studio (l'81% dei laureati e il 77% dei
diplomati) e di un maggior reddito disponibile. Quali sono i
comportamenti di risparmio più diffusi? Sicuramente quelli più
facilmente applicabili in un contesto casalingo e secondo il buon
senso: più del 70% degli intervistati pone attenzione a spegnere le
luci durante le assenze e usa lampade a basso consumo. Sei
intervistati su dieci utilizzano elettrodomestici a basso consumo,
solo nelle fasce orarie serali e quando serve. Considerando le
azioni di politica energetica indicate come priorità nazionale dai
consumatori italiani si nota come coloro i quali adottano
comportamenti per ridurre il consumo d'energia individuano
principalmente obiettivi di lungo periodo e di interesse
collettivo, quali la riduzione della dipendenza dalle importazioni
di petrolio e gas (otto su dieci intervistati), la riduzione del
consumo di energia (79%) e il contenimento del riscaldamento
globale (76%). Per quanto riguarda il livello informativo, i
consumatori si dimostrano abbastanza informati sulla tematica
energetica. Più di 8 intervistati su 10 hanno sentito parlare, fra
le fonti rinnovabili, dell'energia solare termica, di quella eolica
e dell'idroelettrica. La percentuale scende sotto il 70% per il
solare fotovoltaico, i biocarburanti e il geotermico. Relativamente
alla disponibilità all'investimento nelle fonti alternative, i
consumatori manifestano un differente apprezzamento rispetto alle
varie fonti energetiche: più dell'80% si dichiara favorevole alle
energie rinnovabili quali il solare, l'eolico e l'idroelettrico. La
percentuale scende al 30% per le fonti tradizionali quali petrolio,
nucleare e carbone. Infine, quali sono i principali ostacoli
all'investimento nelle fonti rinnovabili? I consumatori si
esprimono chiaramente affermando affermando che il costo eccessivo
rappresenta il principale disincentivo a investire (per quasi il
60% degli intervistati), seguito da una insufficiente informazione
tecnica sull'effettiva efficacia energetica (il 25%), ma anche da
un'eccessiva complessità burocratica per ottenere incentivi.
Cittadinanzattiva è stata la prima organizzazione
di cittadini che ha condotto un'indagine sulla produzione e sui
consumi di energia da fonti rinnovabili nelle strutture sanitarie
italiane. Tale indagine ha avuto come oggetto la rilevazione di
impianti e/o apparecchiature adibite alla produzione di energia
pulita presenti e attivi nelle strutture sanitarie come ospedali,
Asl, ambulatori, ecc. La rilevazione, a carattere sperimentale, si
è rivolta a un numero ristrettissimo di strutture ospedaliere
diverse per ubicazione geografica, dimensioni e tipo di strutture.
Dall'indagine è apparso evidente che l'implementazione di strumenti
efficienti ed efficaci di risparmio energetico nelle strutture
ospedaliere, è subordinata alla capacità delle amministrazioni
sanitarie di farsi carico autonomamente, soprattutto
economicamente, del problema. L'architettura bioclimatica, l'uso
più razionale dell'energia, un maggior rispetto dell'impatto
ambientale, una gestione più efficiente ed efficace si risolvono in
un maggiore comfort del malato e pertanto in una migliore qualità
del servizio. Dall'indagine appare comunque lontano l'obiettivo di
rendere partecipi gli individui, attraverso l'adozione di
comportamenti responsabili e consapevoli, a un processo di
cambiamento radicale su uso e consumo dell'energia.
Il
Movimento Consumatori/Movimento difesa del
cittadino ha effettuato un'indagine su un campione
composto da 137 Responsabili di Istituti di scuole secondarie di
primo grado, di piccoli o piccolissimi comuni d'Italia. L'analisi
dei comportamenti in materia di consumo energetico sostenibile
effettuata sul campione ha condotto a una serie di importanti
considerazioni finali. Emerge una forte tendenza che porta i
collaboratori scolastici ad attuare in prima persona una pratica di
autocontrollo dei consumi, prima regola del risparmio energetico,
adottata quindi a prescindere da circolari di direzione che
risultano invece di scarsa presenza. Tra gli interventi più attuati
da almeno cinque anni si colloca la raccolta differenziata (82,1%).
Seguono la manutenzione dell'illuminazione, l'applicazione di
valvole termostatiche, l'uso di lampadine a basso consumo, e
l'isolamento dei cassonetti. Gli intervistati però denunciano una
mancanza di interventi strutturali più significativi come
l'installazione di un impianto fotovoltaico (6,7%), di riduttori di
flusso dei rubinetti dell'acqua (3%) e l'isolamento delle nicchie
dei radiatori (1,5%). Assente quindi un supporto economico interno
ed esterno rivolto agli interventi. Solo in rari casi gli
intervistati precisano che gli interventi strutturali sono a carico
del comune. importante valutare l'educazione energetica e il grado
di formazione nella scuola diretta ai cittadini di domani. Nel
91,2% degli istituti intervistati esistono progetti di educazione
ambientale. Nel 3, 6% dei casi tali programmi esistono ma non
vengono applicati. Nella maggior parte dei casi i programmi di
formazione sono destinati ai bambini e solo nel 17,5% dei casi la
formazione riguarda anche gli adulti.
Giuseppe Colella di Federconsumatori ha realizzato
una campagna con semplici e concreti consigli per risparmiare
energia elettrica. La campagna prevede l'attivazione di un box
nella home page del sito Federconsumatori, la diffusione in Italia
di una brochure per suscitare interesse e curiosità sull'argomento,
la dotazione presso i 602 sportelli Federconsumatori di un manuale
per interagire e assistere le famiglie. Alla presentazione è
seguita una tavola rotonda coordinata da Diego Gavagnin, direttore
editoriale di Quotidiano Energia, alla quale hanno preso parte, tra
gli altri, Luciano Barra, Direzione Energia Mse, Gianni
Silvestrini, direttore Kyoto Club, il senatore Guido Possa, Rosario
Trefiletti, presidente Federconsumatori, Giambattista Zorzoli, vice
presidente Ises, Agostino Megale, presidente Ires, Edoardo
Zanchini, segretario Legambiente, Giustino Trincia, vicesegretario
Cittadinanzattiva, Antonio Longo, presidente Movimento Difesa del
Cittadino, Carlo Manna, Responsabile Ufficio Studi Enea.
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