17/10/2020
Sono oltre 42 i miliardi di euro per investimenti in interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,5 miliardi solo nel 2019, con un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019.
Lo sostiene l'Enea nella IX edizione del Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica e nell'XI edizione del Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti pubblicati pochi giorni fa per fare il punto sull'applicazione del meccanismo incentivante per gli interventi di efficienza energetica (ecobonus) mostrando i dati dal 2007 al 2019 ed evidenziando soprattutto i risparmi ottenuti in termini economici e ambientali.
Grazie all'ecobonus e agli altri incentivi "green", infatti, solo nel 2019 sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni di euro sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate.
Come evidenziato nei due rapporti, i dati del 2019 risultano essere molto positivi anche per altre tipologie di incentivi green come:
I rapporti dell'Enea hanno evidenziato il ruolo delle diagnosi energetiche: a dicembre 2019 ne sono state presentate circa 11.200 e se fossero realizzati gli interventi individuati, si otterrebbe un risparmio totale di 3,7 Mtep/anno, ripartiti soprattutto in minori consumi elettrici (29%), termici (7%) e di carburante (30%).
“I risultati che presentiamo oggi evidenziano che l’efficienza energetica è una leva efficace per risparmiare energia, ridurre le bollette, contrastare le emissioni inquinanti, ma anche per la crescita e l’occupazione. In questa fase di ripartenza post-Covid dobbiamo saper cogliere al meglio queste opportunità e iniziative come il superbonus che vanno nella giusta direzione - ha dichiarato il presidente dell’ENEA Federico Testa - Ampliare il raggio di azione degli interventi consentirà di amplificare le ricadute dell’efficienza e creare una filiera nazionale della ‘white economy’, rilanciando comparti strategici come l’edilizia e la produzione di beni e servizi. ENEA, anche come Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, è impegnata a 360 gradi in questa sfida che comprende la rigenerazione urbana, la riqualificazione degli immobili più degradati e il contrasto alla povertà energetica, una nuova forma di povertà e rischio sociale che, purtroppo, riguarda un numero sempre maggiore di famiglie”.
Dai dati sull’ecobonus 2019, emerge che lo scorso anno le famiglie italiane hanno effettuato oltre 395 mila interventi di efficienza energetica, prevalentemente per:
Sempre nel 2019, attraverso il bonus casa (detrazione al 50%) sono stati effettuati circa 600 mila interventi con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno. Tali interventi assumono maggior peso se si tiene conto che in Europa il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra.
Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi: gli edifici di nuova costruzione tendono a consumare circa la metà di energia rispetto agli immobili realizzati alla fine degli anni ’90; tuttavia, secondo le proiezioni al 2050, il 75% degli edifici sarà ancora scarsamente efficiente. Affinché l’Unione europea raggiunga gli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio, efficienza energetica e fonti rinnovabili, il tasso di rinnovo annuale del patrimonio edilizio dovrà raddoppiare rispetto all’attuale forbice compresa tra lo 0,4 e l’1,2% nei diversi Stati membri. Questo cambiamento di paradigma si incrocia con le dinamiche abitative seguite alla crisi del COVID-19 che implicano una vera e propria riprogettazione degli spazi all’interno delle abitazioni e dei luoghi di lavoro, all’insegna di efficienza energetica, sostenibilità ambientale, salute e benessere.