Si è conclusa sabato scorso la Conferenza nazionale “
Opere
pubbliche: sviluppo, trasparenza, tutela del lavoro”, voluta
dal Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e organizzata a
Napoli, presso il Maschio Angioino, con la collaborazione di ANAS e
Ferrovie dello Stato.
La conferenza è iniziata con la relazione del Ministro
Antonio
Di Pietro. “Obiettivo di questa manifestazione - ha dichiarato
il Ministro Di Pietro - è discutere in maniera concreta come si
possa coniugare lo sviluppo delle opere pubbliche con un rafforzato
rispetto della legalità e una particolare attenzione alla sicurezza
del lavoro. In questo primo anno e mezzo di Governo è già stato
fatto tanto, e mi riferisco in particolar modo ai decreti
correttivi e al Regolamento del Codice dei contratti, ma ancora
molto può essere fatto”.
Nel corso della conferenza il Ministro non ha risparmiato critiche
a quell’ala della maggioranza (Verdi - Pdci) che, per bocca del
relatore del decreto legge,
Natale Ripamonti collegato alla
Finanziaria 2008 ha proposto con un emendamento la cancellazione
della Spa pubblica incaricata di appaltare il Ponte sullo
Stretto.
Le critiche del Ministro nascono dalla considerazione che la
cancellazione della Società implicherà, in modo del tutto
automatico, la rescissione del contratto per il Ponte già firmato
con la cordata vincitrice (capofila Impregilo) con un costo di
circa 150 milioni di euro di spese e di circa 300 milioni di euro
di penali.
Il Governo - ha ricordato il Ministro - aveva, invece preferito
congelare il contratto e dirottare i fondi su nuove opere in
Sicilia e Calabria.
Il ministro dei Trasporti,
Alessandro Bianchi, a differenza
del Ministro delle Infrastrutture Di Pietro,crede che: “La società
non ha più ragion d’essere ma va recuperato il suo know how per
progettare le mille opere utili alla mobilità nell’area dello
Stretto”.
Sempre durante la conferenza il Ministro Di Pietro ha inviato
importanti segnali di apertura, sia sulla project financing che sul
subappalto precisando, per quanto concerne il subappalto che “Con
tutte le cautele con cui abbiamo circondato questo istituto si può
anche pensare di alzare il limite dal 30 al 50%”. Sul problema del
project financing ha ascoltato, con attenzione, i costruttori che
chiedono di superare la perdita del diritto di prelazione per il
promotore con una semplificazione e precisamente quella di “Una
gara unica in cui i concorrenti si sfidano presentando un progetto
preliminare - ha spiegato il presidente,
Paolo Buzzetti - da
sviluppare poi attraverso il dialogo con l`amministrazione”.
Alla Conferenza è, anche, intervenuto il Presidente dell’Autorità
per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e
forniture
Luigi Giampaolino che ha manifestato “La
preoccupazione di una eccessiva burocratizzazione della materia
degli appalti pubblici alla quale occorrerebbe fornire invece linee
di scorrimento di agile percorribilità e non una disciplina
dettagliata e ostacolante”.
Giampaolino ha sollevato
il problema della
iper-regolamentazione del settore delle opere pubbliche ai cui
rischi di ingessamento l’Autorità, proprio in quanto organismo di
gestione di regole del mercato, si è dimostrata sensibile, per
evitare che ci si trovi ad operare in un contesto di disciplina
dove il garantismo soffoca l’efficienza. .
© Riproduzione riservata