Con il Protocollo d'intesa tra il ministero delle Finanze, la
Regione Lazio e l'Agenzia del demanio, 22 tra caserme, carceri o
depositi munizioni presenti nelle province di Roma e Latina, in
precedenza di proprietà della Difesa, verranno valorizzati e
trasformati in luoghi per i cittadini.
A firmare l'Intesa il vice ministro delle Finanze Vincenzo
Visco, il presidente del Lazio Piero Marrazzo, il
direttore dell'Agenzia del Demanio Elisabetta Spitz.
L'intesa rientra nel Programma unitario di valorizzazione (Puv),
che prevede contestualmente la costituzione di un Tavolo tecnico
operativo, con tutti i rappresentanti istituzionali interessati,
per la predisposizione del progetto tecnico. Visco ha ricordato che
“nella modernizzazione del Paese questo recupero ad usi sociali di
beni dismessi è strategico per l'Italia. Ci sono tanti beni - ha
aggiunto - bisogna avere la pazienza di mettere insieme i pezzi”,
ma in sinergia con le istituzioni locali perché “non ha senso
vendere una caserma senza che il Comune interessato abbia fatto il
Piano regolatore”. A Visco ha fatto eco Marrazzo sottolineando
l'importanza della “collaborazione nella filiera istituzionale per
garantire l'accelerazione dei processi, la valenza sociale ma,
anche, la valorizzazione economica dei beni dismessi da anni”.
L'intesa con il Ministero delle Finanze e l'Agenzia del Demanio
rappresenta per il presidente della regione Lazio “uno strumento di
pianificazione urbanistica e di profondo cambiamento del
territorio. Come Regione - ha aggiunto Marrazzo - siamo al servizio
degli enti locali. Valorizzando immobili dismessi dimostriamo la
capacità di dare risposte ai cittadini. Perché valorizzare luoghi
come questi significa poter cambiare la vita di alcune comunità. Da
troppi anni - ha aggiunto - luoghi importanti sono chiusi e il
cittadino quando sviluppa il senso di antipolitica lo fa anche
perché vede che il patrimonio pubblico viene depauperato”. Sulla
stessa linea l'assessore al Patrimonio della Regione Lazio,
Marco Di Stefano, che insieme al direttore dell'Agenzia del
Demanio Elisabetta Spitz ha istruito il Protocollo “La Regione - ha
spiegato Di Stefano - ha solo un ruolo di coordinamento, perché non
vi siano intoppi nella corretta applicazione delle norme
architettoniche e ambientali”.
Saranno infatti i Comuni a dover presentare le proposte che
verranno valutate dal Tavolo tecnico operativo. Elisabetta Spitz ha
infine annunciato che “altri beni potranno aggiungersi a quelli
contemplati nell'intesa così da coinvolgere altre province del
Lazio”.
I beni coinvolti nel PUV Il Programma Unitario di Valorizzazione
segue quelli già firmati con la regione Liguria, il Comune di
Bologna e il Comune di Ferrara.
I beni inseriti nel PUV sono: In provincia di Roma, a
Civitavecchia, la Caserma Stegher, l'ex caserma Menabrea,
l'infermeria presidiaria ospedale militare, il Carcere giudiziario,
l'ex palazzo Gargano, il Forte Michelangelo, l'ex Deposito
munizioni R104 Frassinello; mentre a Guidonia Montecelio, l'ex
Fornace Sacchi, l'ex officina Peghetti, l'aeroporto di Guidonia
(solo aree esterne); a Pomezia, il Deposito P.O.L. “Monte d'Oro” e
a Rocca di Papa, il Campo di Tiro a Segno. In provincia di Latina:
a Gaeta, la caserma S. Angelo Basso con annessa Chiesa S. Michele,
la Vecchia tipografia, il Forte Emilio Savio, la Casa Tosti, il
Cortile Retrostante Casa Tosti, il Torrione francese, la Caserma
Cialdini, la Casina della ex Villa Reale e l'ex Caserma Vittorio
Emanuele II con annessa Chiesa S. Domenico; infine, a Cisterna, il
Campo di tiro a segno.
Fonte: www.demaniore.it
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