La
demotica, ovvero la scienza che studia l’applicazione
delle tecnologie elettroniche ed informatiche nelle abitazioni, è
già disponibile sul mercato da circa 10 anni ma i pregiudizi legati
ai suoi costi, di fatto, ne bloccano l’utilizzo.
Se, infatti, si paragonano i costi scaturiti dalla predisposizione
di un impianto domotico e quelli di un impianto tradizionale per un
appartamento di circa 100 mq, la differenza ammonta a circa 270
euro che, in termini percentuali, incide sui costi totali
dell’abitazione in maniera irrisoria.
In quest’ottica, per venire incontro a progettisti e costruttori
edili, la
Cei, Comitato elettrotecnico italiano, ha
pubblicato una guida divulgativa, ovvero il documento Cei 64-100,
intitolato “
Predisposizione delle infrastrutture per gli
impianti elettrici e tecnologici” oltre ad una guida
interamente dedicata alla domotica. Inoltre, in Italia, così come
già accaduto nei Paesi Bassi grazie al
programma Elux,
saranno definiti degli standard certificabili di dotazione delle
abitazioni in termine di predisposizione degli impianti. Questi
standard saranno probabilmente tre ovvero basic, standard e deluxe
e saranno caratteristiche forse invisibili per il proprietario ma
che potranno fare la differenza in termini di valore dell’immobile;
saranno, poi, tali da poter garantire l’installazione di impianti
domotici o di apportare integrazioni senza opere murarie per
soddisfare le esigenze di chiunque.
La domotica, infatti, essendo una tecnologia che utilizza una
logica digitale e non cablata, consentirà di realizzare o inventare
funzioni nuove a seconda delle esigenze di ciascun utente, senza
trascurare l’efficienza e il confort che può fornire.
Le politiche energetiche di oggi sono, infatti, indirizzate verso
il risparmio e l’efficienza energetica che non necessariamente
devono essere raggiunti attraverso l’utilizzo di elettrodomestici
di classe A, A+ o A++ o di lampade a basso consumo ma anche tramite
un uso più razionale degli stessi proprio grazie alla domotica.
L’utente, ad esempio, potrà utilizzare, come comunque già avviene
oggi, i propri elettrodomestici nelle ore notturne riducendo i
consumi ma non modificando le sue abitudini in quanto potrà
programmare il sistema affinché quei determinati elettrodomestici
vengano accesi a quel determinato orario o, con sistemi più
all’avanguardia, far sì che venga modificato il funzionamento di
uno specifico elettrodomestico in modo da abbassare la quantità di
energia elettrica prelevata in funzione del consumo complessivo
dell’utenza o, addirittura, di predisporne lo spegnimento (come, ad
esempio, nel caso dei condizionatori) per evitare il distacco del
contatore.
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