Alla presenza del Ministro dei Trasporti
Alessandro Bianchi
e di circa 300 partecipanti, il
23 ottobre scorso si è
svolto allo “Spazio Etoile” di Roma il
Forum OICE dal titolo
“
Rilanciare le opere pubbliche. Realizzare una grande opera in
tre anni uniformandosi ai paesi più avanzati”.
Nella mattina ha avuto luogo la tavola rotonda su “Innovare le
regole per le grandi opere: progettazione, finanziamenti,
esecuzione”, moderata dal Vice Presidente OICE
Braccio Oddi
Baglioni, cui hanno preso parte:
Pietro Ciucci,
Presidente ANAS,
Anna Donati, Presidente Commissione Lavori
Pubblici del Senato,
Tino Iannuzzi della Commissione
Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati,
Marcello Mauro, Presidente del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici,
Gianfranco Pizzolato, Vice Presidente
CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori),
Paolo Stefanelli, Presidente
Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
La tavola rotonda del pomeriggio era incentrata sul tema “Una nuova
politica per le opere pubbliche in Italia”. L’incontro, moderato
dal Presidente OICE
Nicola Greco, ha visto la partecipazione
di:
Federico Bortoli, Amministratore Delegato Roma
Metropolitane,
Paolo Bozzetti, Presidente ANCE (Associazione
Nazionale Costruttori Edili),
Luigi Giampaolino, Presidente
Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi
e forniture,
Renato Casale, Amministratore Delegato
Italferr,
Maurizio Rotondo, Responsabile Area Tecnica ed
Affari Internazionali AISCAT (Associazione Italiana Società
Concessionarie Autostrade e Trafori),
Marco Recalcati,
Direttore Generale UniCredit Infrastrutture.
Queste in sintesi le proposte OICE:
- Meno progettazione e più programmazione e controllo
-
- ammettere la progettazione “interna” soltanto nei casi di
effettiva e provata capacità tecnica e professionale delle stazioni
appaltanti;
- vietare alle stazioni appaltanti di subaffidare parti della
progettazione;
- spostare l’incremento del 2% a favore dei tecnici delle
amministrazioni dall’attività di redazione dei progetti a quella di
programmazione e di controllo dell’iter realizzativo, premiando
l’efficienza;
- disincentivare la creazione di società di scopo che abbiano ad
oggetto lo svolgimento di attività progettuale e, comunque,
limitarle a quanto stabilito dalla giurisprudenza della Corte di
giustizia europea in materia di “in-house”, con divieto assoluto di
operare sul mercato in quanto affidatarie dirette di attività da
parte dei soggetti che le hanno costituite.
- Revisione della disciplina dell’appalto integrato e messa a
regime della validazione dei progetti
-
- eliminare la possibilità di affidare l’appalto integrato sulla
base del progetto preliminare;
- ammettere il ricorso all’appalto integrato esclusivamente per
situazioni di particolare complessità;
- stabilire il principio dell’obbligo di associazione o
individuazione di un progettista, salva la dimostrazione, da parte
dell’impresa di costruzione, del possesso dei requisiti progettuali
attraverso propri tecnici interni;
- mettere a regime le norme sulla validazione dei progetti,
creando un mercato di “validatori” in linea con le norme
europee.
- Innalzamento della qualità progettuale: ripristinare la
possibilità di scelta degli offerenti fra i candidati
all’affidamento nelle procedure ristrette (c.d. forcella).
- Anomalia del prezzo e tariffe professionali delle prestazioni
di ingegneria e architettura
-
- messa a punto di una nuova metodologia di calcolo delle
prestazioni di ingegneria e architettura, basata sulla prassi
internazionale e strettamente rapportata alla consistenza degli
elaborati da fornire al committente, al cronoprogramma delle
attività e al costo del personale impiegato;
- definizione, per legge, degli elementi di valutazione delle
offerte quando si aggiudica con il criterio di aggiudicazione
dell’offerta economicamente più vantaggiosa e indicazione dei
“pesi” da attribuire a ogni elemento, variabili da un minimo a un
massimo (ad esempio per il prezzo da min. 5 a max. 20);
- utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa per l’affidamento di incarichi professionali che hanno
ad oggetto “organismi edilizi” e comunque interventi caratterizzati
da multidisciplinarietà e complessità tecnologica e impiantistica;
conseguente limitazione del criterio del massimo ribasso,
utilizzabile soltanto, previa motivazione, nei casi diversi da
quelli che giustificano il ricorso all’offerta economicamente più
vantaggiosa;
- modifica delle formule di attribuzione dei punteggi relativi al
prezzo, in maniera che i ribassi dei concorrenti siano rapportati
al ribasso medio o al “ribasso soglia”;
- definizione di una metodologia di valutazione delle offerte
anomale che sia in grado, attraverso dettagliate giustificazioni di
prezzo, di valutare le ragioni sulle quali si fondano i ribassi
anomali;
- individuazione, da parte delle stazioni appaltanti,
dell’oggetto delle attività da affidare con maggiore dettaglio
rispetto a quanto avviene oggi, mettendo a punto capitolati
prestazionali più accurati e definiti.
- Appalti di lavori pubblici/Superamento del sistema del prezzo
più basso (la provocazione del “target price”): consentire la
formulazione delle offerte da parte dei concorrenti sulla base dei
dati progettuali, ma senza che essi conoscano il prezzo a base di
gara; ammettere l’aggiudicazione degli appalti anche ad offerte in
aumento rispetto al prezzo che l’Amministrazione e solo essa
conosce, con adeguata motivazione in ragione delle eventuali
offerte migliorative.
- Il ricorso al Project and Construction Management (PMC) come
fattore di efficienza ed economicità: prevedere l’obbligo di
affidamento di attività di PMC, come assistenza alle stazioni
appaltanti, per le grandi infrastrutture e per gli appalti di
importo superiore ai 100 milioni di euro.
In allegato:
- Studio OICE “Procedure e tempi di esecuzione delle grandi opere
nei paesi industrializzati. Studio comparato delle procedure più
efficaci per la realizzazione delle opere pubbliche in Francia,
Germania, Inghilterra e Spagna”
- “Progettare e realizzare infrastrutture in Italia: le proposte
OICE per uniformarsi alle procedure più efficaci dei paesi
industrializzati”
Fonte:
www.oice.it
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