CHIESA PARROCCHIALE DEL SANTO VOLTO

05/11/2007

A Torino ell’ambito del piano di riqualificazione urbana delle aree industriali dimesse degli anni Settanta, a fine 2006 è stata inaugurata la nuova chiesa parrocchiale del Santo Volto, costruita nella zona degli stabilimenti della Michelin e delle fonderie e dei laminatoi della Fiat risalenti agli anni Trenta.
Il progetto è firmato Mario Botta e dimostra come un luogo di culto, oltre ad essere necessario per l’espansione di una città, può essere un elemento idoneo alla riqualificazione di aree periferiche degradate.
La chiesa si trova in quell’area che è stata denominata “Spina 3” e che è delimitata dal passante ferroviario, in costruzione, e da un’ansa della Dora: in questa zona, dove è prevista la costruzione di servizi, la presenza di oltre 10000 abitanti, la creazione di un “Parco della Dora” di 450000 mq e del Parco tecnologico Eurotorino di 250000 mq, si è cercato di mantenere la memoria delle vecchie fabbriche. Sono, infatti, stati esposti dei pezzi di macchinari industriali che erano stati conservati fino ad oggi ed è stato affidato alla vecchia ciminiera delle ex acciaierie una funzione simbolica: l’elemento, situato vicino alla chiesa e alto 60 metri, è inviluppato da una struttura elicoidale in acciaio alla cui sommità si trova una croce argentea e sostituisce, di fatto, il campanile anche se le campane, materialmente, sono poste alla sua base, affianco alle gradinate che danno accesso al sagrato.

In planimetria la chiesa ha la forma di un ingranaggio collocato in un piazzale/sagrato in cui trova spazio anche un edificio ad L. Il corpo principale, di 14 lati, è la basilica vera e propria: a pianta centrale, racchiude la grande aula, che può contenere 800 fedeli in 2300 mq, ed è impostata su travature di 32 metri di luce e su un cerchio di 12 colonne binate. L’interno è rivestito di legno di acero o intonaco a calce e, alle spalle dell’altare, trova spazio un mosaico a rilievo costituito da mattoncini di pietra “rosso di Verona” e raffigurante il Santo Volto della Sindone. Nella parte superione, ad incorniciare l’aula, ci sono 7 torri, alte 35 metri a forma di parallelepipedo che simboleggiano i sette peccati capitali sotto le quali si collocano altrettante cappelle, sovrastate da un numero doppio di elementi costruttivi tronchi, che indirizza all’interno la luce attraverso dei lucernari in vetro. Il rivestimento esterno è in mattoni faccia a vista mentre la copertura si manifesta come un alternarsi di pieni e vuoti che insistono sul soffitto piramidale dell’aula. Nella parte sotterranea, infine, trova spazio una sala polivalente per le assemblee pastorali.

Nel corpo a L, invece, che come si specificava precedentemente, contorna lo spazio esterno, sono stati inseriti il Centro pastorale diocesano, con gli uffici della curia torinese, gli appartamenti, la casa canonica, le strutture di formazione e ricreazione per i giovani.

A cura di Paola Bivona


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