Mentre il Consiglio dei Ministri di venerdì 23 ottobre scorso ha
approvato in via definitiva lo schema di decreto legislativo
recante: “Recepimento della direttiva 2005/36/CE del parlamento
europeo e del consiglio, relativa al riconoscimento delle
qualifiche professionali e della direttiva 2006/100/CE del
consiglio, che adegua determinate direttive sulla libera
circolazione delle persone a motivo dell'adesione della Bulgaria e
della Romania e che integra la direttiva 2005/36/CE”, il dibattito
sulla riforma delle professioni continua sul nuovo testo sulla
riforma che i due relatori di maggioranza
Pierluigi Mantini e
Giuseppe Chicchi e che prende le deleghe contenute nel ddl
Mastella e le trasferisce ai diretti interessati.
Come abbiamo avuto modo di dire in una precedente news, il testo è
composto da 37 articoli in 8 Capi e lo stesso, di fatto, mette
insieme diverse iniziative già depositate ed il 24 ottobre scorso è
stato illustrato all’interno del comitato ristretto delle
commissioni giustizia e attività produttive della Camera dei
deputati.
Mentre l’opposizione, per voce di
Maria Grazia Siliquini,
responsabile dell’ufficio libere professioni di An, con un
comunicato stampa ritiene che il testo proposto dai relatori della
maggioranza in commissione giustizia sulla riforma delle
professioni è pura propaganda elettorale,
Pierluigi Mantini,
con una lettera aperta inviata a
Raffaele Sirica, Presidente
del Comitato unitario delle professioni (CUP), fa notare come, per
portare avanti una proposta di legge che coinvolge milioni di
professionisti in gran parte iscritti in ordini e collegi, siano
necessarie larghe intese.
Più volte Mantini ha chiesto agli ordini di avere più fiducia nel
parlamento. E con l'ultima lettera aperta è tornato a tendere la
mano, scrivendo testualmente: “Concepiamo questa riforma
all'interno di un percorso e di una fase politica che dovrebbe
essere guidata, con tutte le opportune formule, dal criterio delle
"larghe intese", nell'interesse dell'Italia. È un invito che nasce
da una convinzione profonda e che, perciò, mi permetto di estendere
al Cup e a tutte le organizzazioni delle professioni.Ho rispetto
delle opinioni diverse ma ci sono momenti, dopo anni di intenso
dialogo e di proficua collaborazione con il Comitato, in cui si
vuol credere, si deve credere, che il senso di responsabilità e di
amore per il paese, il desiderio di superare la conflittualità
permanente e improduttiva sappiano trovare esito in larghe e
qualificate intese”.
La risposta alla lettera aperta inviata da Pierluigi Mantini
al presidente del Cup, Raffaele Sirica
arriverà mercoledì 7
novembre prossimo direttamente dall'assemblea del Coordinamento
che rappresenta le professioni, che è stata convocata, appunto, per
delineare le prossime mosse a partire dal Decreto legislativo sulla
direttiva qualifiche, approvato in via definitiva dal Consiglio dei
Ministri ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Come abbiamo avuto modo di dire, precedentemente, il testo
approvato dal Consiglio dei ministri non piace per nulla e gli
ordini cercheranno di dimostrare l’eccesso di delega esercitato dal
Governo relativo al riconoscimento delle libere associazioni.
E, mentre, si è in attesa della risposta del Presidnete del CUP,
ricomincia il dibattito parlamentare sulla riforma delle
professioni con la riunione del comitato ristretto, creato in
seno alle Commissioni giustizia e attività produttive della camera,
che è stata infatti convocata per lo stesso giorno in cui si
riunirà il CUP in assemblea e cioè mercoledì prossimo, 7 novembre.
Il dibattito alla Camera si preannuncia molto acceso visto anche
l’atteggiamento assunto da Maria Grazia Siliquini, responsabili
delle professioni per Alleanza nazionale, che ha, già, giudicato il
testo Mantini-Chicchi “pura propaganda elettorale”. ”.
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