DECRETO QUALIFICHE, CUP E TESTO MANTINI-CHICCHI

05/11/2007

Mentre il Consiglio dei Ministri di venerdì 23 ottobre scorso ha approvato in via definitiva lo schema di decreto legislativo recante: “Recepimento della direttiva 2005/36/CE del parlamento europeo e del consiglio, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e della direttiva 2006/100/CE del consiglio, che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a motivo dell'adesione della Bulgaria e della Romania e che integra la direttiva 2005/36/CE”, il dibattito sulla riforma delle professioni continua sul nuovo testo sulla riforma che i due relatori di maggioranza Pierluigi Mantini e Giuseppe Chicchi e che prende le deleghe contenute nel ddl Mastella e le trasferisce ai diretti interessati.

Come abbiamo avuto modo di dire in una precedente news, il testo è composto da 37 articoli in 8 Capi e lo stesso, di fatto, mette insieme diverse iniziative già depositate ed il 24 ottobre scorso è stato illustrato all’interno del comitato ristretto delle commissioni giustizia e attività produttive della Camera dei deputati.

Mentre l’opposizione, per voce di Maria Grazia Siliquini, responsabile dell’ufficio libere professioni di An, con un comunicato stampa ritiene che il testo proposto dai relatori della maggioranza in commissione giustizia sulla riforma delle professioni è pura propaganda elettorale, Pierluigi Mantini, con una lettera aperta inviata a Raffaele Sirica, Presidente del Comitato unitario delle professioni (CUP), fa notare come, per portare avanti una proposta di legge che coinvolge milioni di professionisti in gran parte iscritti in ordini e collegi, siano necessarie larghe intese.
Più volte Mantini ha chiesto agli ordini di avere più fiducia nel parlamento. E con l'ultima lettera aperta è tornato a tendere la mano, scrivendo testualmente: “Concepiamo questa riforma all'interno di un percorso e di una fase politica che dovrebbe essere guidata, con tutte le opportune formule, dal criterio delle "larghe intese", nell'interesse dell'Italia. È un invito che nasce da una convinzione profonda e che, perciò, mi permetto di estendere al Cup e a tutte le organizzazioni delle professioni.Ho rispetto delle opinioni diverse ma ci sono momenti, dopo anni di intenso dialogo e di proficua collaborazione con il Comitato, in cui si vuol credere, si deve credere, che il senso di responsabilità e di amore per il paese, il desiderio di superare la conflittualità permanente e improduttiva sappiano trovare esito in larghe e qualificate intese”.

La risposta alla lettera aperta inviata da Pierluigi Mantini al presidente del Cup, Raffaele Sirica arriverà mercoledì 7 novembre prossimo direttamente dall'assemblea del Coordinamento che rappresenta le professioni, che è stata convocata, appunto, per delineare le prossime mosse a partire dal Decreto legislativo sulla direttiva qualifiche, approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Come abbiamo avuto modo di dire, precedentemente, il testo approvato dal Consiglio dei ministri non piace per nulla e gli ordini cercheranno di dimostrare l’eccesso di delega esercitato dal Governo relativo al riconoscimento delle libere associazioni.

E, mentre, si è in attesa della risposta del Presidnete del CUP, ricomincia il dibattito parlamentare sulla riforma delle professioni con la riunione del comitato ristretto, creato in seno alle Commissioni giustizia e attività produttive della camera, che è stata infatti convocata per lo stesso giorno in cui si riunirà il CUP in assemblea e cioè mercoledì prossimo, 7 novembre. Il dibattito alla Camera si preannuncia molto acceso visto anche l’atteggiamento assunto da Maria Grazia Siliquini, responsabili delle professioni per Alleanza nazionale, che ha, già, giudicato il testo Mantini-Chicchi “pura propaganda elettorale”. ”.

A cura di Paolo Oreto


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