Le regioni hanno chiesto al Governo di giungere a una proposta
concordata per il recepimento delle direttive 2004/17/CE e
2004/18/CE delle quali il codice unico degli appalti costituisce la
norma di recepimento.
Tale richiesta è emersa al termini dei due giorni di incontri
tenuti a Bruxelles per iniziativa delle regioni del centro
Italia.
Tra l'altro, già dal 15 febbraio l'esame del Codice unico degli
appalti pubblici da parte delle Commissioni Lavori pubblici di
Camera e Senato.
Alla Camera, il relatore del provvedimento, On. Stradella,
ricordando i contenuti delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE ed
in particolare le nuove figure negoziali dell'accordo quadro, del
sistema dinamico di acquisizione, dell'asta elettronica, del
dialogo competitivo, dell'affidamento tramite centrale di
committenza ed i nuovi istituti come la concessione di servizi, ha
evidenziatato la scelta del legislatore comunitario di uniformare
le discipline di tutti i contratti pubblici di appalto, mettendo in
secondo piano l'oggetto dell'appalto (lavori, forniture, servizi),
a differenza dell'impostazione, in atto in vigore nello stato
italiano, che si basa sulla netta differenziazione fra due
normative e precisamente quella sui lavori del tutto autonoma da
quella sulle forniture, servizi e settori speciali.
Come si comprende bene il tema centrale della discussione in
Commissione Lavori pubblici sarà l'eccesso di delega anche in
relazione al fatto che su diversi aspetti tra i quali:
- le assicurazioni;
- il subappalto;
- il collaudo;
- gli strumenti di programmazione;
- la direzione dei lavori;
- le varianti;
- il recesso e la risoluzione del contratto;
- l'accordo bonario;
- l'arbitrato;
- le società miste;
- i settori speciali.
In Commissione al Senato, il relatore Grillo ha illustrato i
contenuti del testo soffermandosi sui criteri di attuazione della
legge delega ed ha preannunciato un parere favorevole sul
provvedimento.
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