Trenta milioni di euro all’anno per tre anni e risorse dei
Programmi europei per 80 milioni di euro in cinque anni.
E’ il fondo per gli interventi del Piano energetico regionale,
approvato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna a cui si
aggiungeranno - ha informato l’assessore Campagnoli presentatore
del provvedimento per la Giunta regionale - le risorse per 80
milioni di euro in cinque anni che abbiamo deciso di dedicare al
Piano energetico nell’ambito dei programmi europei già attivati per
la regione. "Siamo la prima regione italiana – ha detto ancora
l’assessore Campagnoli - che con questo Piano e con la Legge
regionale già approvata, si dà strumenti nuovi e concreti per
promuovere concretamente nei territori la nuova politica energetica
di cui c’è bisogno, per consumare meno e meglio e con un sistema
energetico più efficiente e più pulito". "Se il Piano - ha
proseguito Campagnoli rispondendo anche agli interventi dei
Consiglieri di opposizione - non è arrivato prima è anche perché
nella precedente legislatura il Governo bloccò le competenze delle
Regioni, ora di nuovo riconosciute, e perché ora con la precedente
e l’attuale Legge finanziaria si sono messi in campo da parte del
Governo attuale strumenti efficaci per incentivare fonti
rinnovabili e risparmi. Il nostro Piano energetico è costruito su
una idea nuova innanzitutto sul piano istituzionale e politico:
quella che una Regione, la nostra Regione, assume direttamente la
responsabilità di una programmazione che consideri assieme bisogni
energetici e bisogni ambientali; e quindi individua, settore per
settore, dall’industria, all’agricoltura, ai consumi energetici
nella case, al sistema dei trasporti, gli obiettivi necessari a
perseguire la svolta per le politiche energetiche ed ambientali
richiesto dal famoso protocollo di Kyoto, tanto citato quanto
rimasto inattuato in particolare nel nostro Paese". Il Piano
Energetico, che traccia uno scenario della evoluzione del sistema
energetico ambientale della regione fino al 2015 indica infatti che
in Emilia-Romagna l’obiettivo Kyoto significa ridurre al 2012 del
6% il livello di emissioni CO2 equivalenti rispetto al livello
1990: il che considerata invece la crescita che si è determinata
sin qui, significa una riduzione di oltre 6 milioni di tonnellate
di emissioni. "Con il Piano energetico regionale quindi - ha
sottolineato Campagnoli - costruiamo una parte del nuovo piano
generale di sviluppo della nostra regione, che deve continuare a
crescere ma con uno sviluppo innovativo e sostenibile".
"Il Piano - ha detto infine Campagnoli - non è un libro dei sogni:
per ciò che riguarda produzione e consumi elettrici, le scelte che
già si sono realizzate in questi ultimi anni, con la completa
riconversione del parco delle grandi centrali elettriche con le
tecnologie di massima efficienza e l’alimentazione a metano, ci
hanno già fatto quasi raggiungere l’obiettivo di equilibrio tra la
produzione elettrica volta in regione ed il consumo recuperando un
deficit che al 2000 era invece al 50%: e contemporaneamente grazie
alla maggiore efficienza di tali nuovi impianti si sono ridotti
molto significativamente consumi ed emissioni. Ora da qui al 2015
possiamo seriamente proporci di mantenere questo equilibrio
ricorrendo all’utilizzo di fonti rinnovabili: sole, eolico,
idroelettrico e anche con gli impianti che utilizzeranno biomassa
agricola: importante ed interessante anche per l’agricoltura a
cominciare dalla riconversione necessaria delle colture bieticole e
degli zuccherifici. Allo stesso modo, ora, con i nostri programmi
dobbiamo ottenere risultati significativi di risparmio ed
efficienza anche negli altri settori".
"I primi interventi che ora partiranno – ha indicato infine
Campagnoli – con l’approvazione del Piano saranno quelli per
sostenere i programmi per fonti rinnovabili e risparmio che
dovranno essere realizzati in ogni Comune e in ogni Provincia a
cominciare, penso, dalla realizzazione in ogni territorio oltre che
di ´tetti´ per le case anche di vere e proprie grandi piattaforme
fotovoltaiche; e i programmi per l’efficienza energetica nelle
imprese"; la Giunta ha inoltre previsto ulteriori risorse per
l’investimento nel trasporto ferroviario regionale.
Gli interventi previsti nel Piano energetico e il bilancio
energetico della regione Il Piano energetico prevede innanzitutto
che si realizzino in ogni comune ed in ogni provincia programmi
precisi dei Comuni e delle Amministrazioni provinciali che
realizzino risparmio e riqualificazione energetica negli edifici e
nell’edilizia residenziale pubblica anche con l’attuazione delle
norme previste nel Piano, già predisposte anch’esse dalla Giunta
regionale per l’approvazione dell’Assemblea legislativa, che
fisseranno i nuovi standard energetici obbligatori negli edifici
nuovi, e la certificazione energetica per tutti gli edifici, che
favoriranno il risparmio. L’Emilia-Romagna affiancherà gli
interventi statali già previsti con accordi con gli istituti di
credito che prevedano interventi regionali per abbattere il costo
degli interessi per i cittadini. Sempre su questo tema sono
previsti interventi per creare grandi piattaforme di produzione di
moduli fotovoltaici. Entro luglio 2008 dovrebbe poi trovare
applicazione le regole e gli incentivi previsti dall’atto di
indirizzo sul rendimento energetico delle nuove abitazioni e per le
grandi ristrutturazioni, che dovranno almeno dimezzare i consumi
medi attuali. L’atto è stato adottato dalla Giunta e ora sta
seguendo il suo iter di discussione in vista dell’approvazione da
parte dell’Assemblea legislativa.
Per quanto riguarda, infine, le biomasse saranno previsti incentivi
per la valorizzazione delle biomasse endogene di derivazione
agro-forestale con impianti di piccola taglia.
Gli altri interventi del piano prevedono il sostegno agli
investimenti per l’efficentamento energetico nelle imprese e per la
dotazione di fonti rinnovabili nelle aree industriali; incentivi
alla attivazione diffusa di piccoli impianti (fino a 3 megawatt)
che usino biogas o biomassa nelle imprese agricole; il sostegno
alla ricerca che si svolge nelle Università e nei Centri Enea e Cnr
dell’Emilia-Romagna che si rivolge in particolare ai nuovi
combustibili, alle nuove tecnologie per il fotovolotaico, ai
sistemi di cattura della CO2 e anche alla partecipazione ai
programmi di ricerca europei per il nucleare di quarta generazione
e di fusione.
Per quanto riguarda il bilancio energetico regionale,
l´Emilia-Romagna ha un consumo interno lordo di energia (dato 2005)
pari a 18,1 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep): di
essi il 55% è costituito da gas naturale, il 35% di prodotti
petroliferi. Il 70% dell’energia consumata in regione è di
importazione e la produzione interna, che arriva a 5,4 milioni di
tep, è costituita principalmente da gas naturale (4,8 milioni di
tep), seguono le fonti rinnovabili (idroelettrica, biomasse,
eolica, solare).
I consumi energetici finali rappresentati dall’industria,
residenziale, terziario, trasporti, agricoltura sono cresciuti
costantemente nel corso degli anni: nel 1995 erano pari a 11,3
milioni di tep, nel 2005 sono arrivati a 14,2 milioni di tep (+2,6%
all’anno in media). L’industria incide per il 33% dei consumi
finali, i trasporti per il 29%, il residenziale per il 22%, il
terziario per il 13%, l’agricoltura per il 3%.
a cura di www.regione.emilia-romagna.it
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