Si è svolta il 12 e 13 novembre scorso presso a Roma, la XVIII
Tavola Rotonda con il Governo Italiano, “
Risanamento,
competitività, sviluppo ed equità: governo, opposizione ed imprese
a confronto”.
La manifestazione, è l'evento di maggior prestigio di
Business
International, che mette a confronto gli esponenti di spicco
del Governo, il top management e gli imprenditori più
rappresentativi del comparto industriale nazionale sui temi di
maggiore criticità dell'economia italiana e si svolgerà in due
momenti:
- il primo dedicato agli interventi dei Ministri per illustrare
le singole linee programmatiche;
- il secondo, replicando il successo della passata edizione, con
dibattiti ed interviste condotti da giornalisti ed esperti del
settore.
Alla Tavola rotonda che dal 1988 è l’evento annuale, promosso con
il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che
riunisce il Governo, l'Opposizione, le Parti Sociali e la Business
Community italiana attorno ai principali temi legati allo sviluppo
economico del Paese ha partecipato anche il Presidente
dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori,
servizi e forniture
Luigi Giampaolino che nel suo intervento
ha precisato che "La politica non può non essere chiamata in causa
per la vastità e la complessità della legislazione in materia di
opere pubbliche, con particolare riguardo ai costi e alle
lungaggini".
"Siamo in presenza - ha spiegato Giampaolino - di una legislazione
nazionale sterminata, di circa 700 norme, con riferimento solo ai
testi principali di Codice e Regolamento, alla quale occorre
aggiungere le leggi regionali di ben 19 Consigli regionali e 2
Consigli Provinciali che possono legiferare in materia. Si tratta -
ha continuato - pertanto, di una legislazione vasta e in alcuni
casi sovrapposta, sia per le diversità ed i contrasti che possono
aversi tra quella regionale e quella nazionale, sia per i problemi
che si pongono sulla compatibilità di talune di queste norme con la
normativa comunitaria, che può portare - come di recente avvenuto
presso il TAR Lazio - ad una disapplicazione delle norme o ad una
remissione di esse alla Corte di Giustizia Europea".
"Si tratta, inoltre - sempre a giudizio di Giampaolino - di una
legislazione percorsa da un irrisolto conflitto di fondo tra la
tutela delle pubbliche risorse e il corretto agire delle pubbliche
amministrazioni da una parte e dall’altra la tutela del mercato e
delle imprese, che appare l’ottica preferita dalla visione e dalla
normativa comunitaria".
In merito alla responsabilità delle imprese, il Presidente
Giampaolino, prendendo spunto da alcuni interventi al dibattito, ha
convenuto che "
il problema principale delle opere pubbliche è
costituito dalla progettazione che coinvolge anche le imprese,
ora che esse sono chiamate a ruoli determinanti, a seguito
dell’introduzione di istituti che proprio la normativa europea ha
favorito e previsto, come l’appalto integrato ed il dialogo
competitivo".
"In ogni caso - ha concluso – il problema fondamentale rimane
quello di una pubblica amministrazione che sappia controllare il
progetto rimesso anche alla responsabilità delle imprese. Per
questo aspetto, politici ed imprenditori sono accomunati nella
medesima responsabilità".
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