Alla
Biblioteca centrale della Regione siciliana sono in
mostra circa
cinquanta testi scritti dai più autorevoli
architetti che hanno operato tra il XVI e il XVIII secolo:
l’occasione è utile per far sì che anche un pubblico non esperto
possa venire a contatto con libri e incisioni che testimoniano, per
la specificità e l’arco temporale, un interessante percorso storico
di tutta l’architettura europea e di ciò che ad essa è
correlata.
Nella mostra, che ha per titolo “Biblioteca dell’architetto” ed è
curata da
Mario Rosario Nobile, si possono trovare anche i
ritratti di alcuni degli architetti più noti che lavorarono in
Sicilia tra il Seicento ed il Settecento tra i quali Giacomo Amato,
Giacomo Aragona, Ignazio Marabitti, Venanzio Marvuglia, Giovan
Battista Vaccarini e che sono, generalmente, custoditi alla
Biblioteca Comunale di Palermo e alla Galleria regionale di Palazzo
Abatellis.
La mostra è divisa in
sei sezioni tematiche dal titolo ‘La
tradizione vitruviana e la grande trattatistica’, Geometria e
architettura militare’, ‘Teoria e architettura nell’Italia d’età
barocca’, ‘ le avventure della decorazione’, ‘Il Settecento europeo
tra internazionalismo e archeologia’, ‘Libri di autori siciliani’
ma non è una semplice esposizione di libri.
Il direttore della Biblioteca regionale,
Gaetano Gullo,
afferma infatti che “si possono ammirare le preziose traduzioni di
Vitruvio di Fra’ Giocondo e di Cesare Cesarioni, il raffinato
volume di incisioni per ebanisti di Gabriel Krammer edito a Praga
nel 1604, i pregevoli libri del De Rossi che illustrano la grande
architettura barocca di Roma, numerosi trattati francesi del
Settecento, splendidi nella loro magnificenza editoriale, tra i
quali il trattato autobiografico di Jaques Gemine Boffrand”.
Aggiunge inoltre che, nella sezione dedicata agli autori siciliani,
la parte interessante è quella che tratta i volumi di Paolo Amato,
Giovanni Amico e Agatino Vandone.
Degni di nota sono, inoltre, gli inventari del Seicento e
Settecento recuperati nelle biblioteche degli ordini religiosi e
inseriti nella sezione relativa alla trattatistica vitruviana,
mentre suscita curiosità, nella sezione della trattatistica
militare, la perfezione e la cura che gli specialisti dell’epoca
dedicavano alle fortificazioni di una regione che, sia dal punto di
vista strategico che commerciale, essendo situata al centro del
Mediterraneo, ricopriva già allora un ruolo molto importante.
Da non sottovalutare, infine, sono le tavole di età barocca che
documentano la raffinatezza editoriale, l’importanza della
decorazione e il fascino che l’archeologia suscitava
nell’architettura civile dell’epoca. .
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