I problemi più urgenti del mercato dei lavori pubblici in Italia
sono stati affrontati ieri nel corso di un incontro tra gli
imprenditori dell’Ance e il ministro delle Infrastrutture
Antonio Di Pietro che si è svolto nella sede
dell’Associazione.
Al centro del dibattito, aperto dagli interventi del presidente
dell’Ance Paolo Bozzetti e del vicepresidente Riccardo
Giustino, l’evidente paradosso che sta attraversando oggi il
settore delle opere pubbliche, in cui, nonostante la forte
iniezione di risorse - della quale gli imprenditori del settore
hanno dato atto con soddisfazione al ministro Di Pietro - si
continua a registrare una preoccupante riduzione dei bandi di
gara.
Un paradosso riconosciuto anche dal ministro, che ha rilevato come
la politica dei veti incrociati con la quale si scontra il suo
stesso dicastero - che pure, ha detto Di Pietro, oltre all’aumento
delle risorse ha varato importanti accelerazioni delle procedure -
impedisca di fatto il rilancio delle opere pubbliche nel nostro
Paese.
L’incontro è stato inoltre l’occasione per fare il punto sulle
molteplici questioni su cui le imprese del settore si aspettano
risposte e interventi concreti, a partire dal problema del
taglio degli appalti, su cui il presidente Buzzetti ha sottolineato
l’esigenza di un maggiore equilibrio dimensionale, più adeguato
alle caratteristiche del tessuto industriale italiano.
Importanti sono state le aperture del ministro rispetto alle
richieste degli imprenditori.
Particolare soddisfazione ha suscitato la disponibilità manifestata
dal responsabile delle Infrastrutture a elevare la soglia del
subappalto rispetto all’attuale limite del 30% e a semplificare
le procedure del project financing attraverso lo snellimento della
fase di scelta del promotore e di affidamento della
concessione.
Tutte misure che il ministro Di Pietro si è impegnato a inserire
nel 3° decreto correttivo del Codice appalti.
Una sostanziale apertura del ministro si è registrata anche
sull’esigenza, fortemente sentita dalla categoria, di ridurre il
peso del fatturato nella qualificazione delle imprese.
Cruciale infine la questione dell’eliminazione dell’arbitrato
negli appalti pubblici. Su questo punto il ministro si è
dimostrato disponibile, sia pure in una linea di discontinuità
rispetto al passato, a considerare attentamente la possibilità di
utilizzare in via transitoria l’arbitrato amministrato suggerito
dall’Autorità di vigilanza per i lavori pubblici, per poi affidare,
in via definitiva, la soluzione di tutti i contenziosi sugli
appalti a sezioni specializzate della magistratura ordinaria con
rito abbreviato.
Fonte: www.ance.it
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