Subito al lavoro per trovare una strada che consenta di
salvaguardare al massimo lo spirito della legge regionale, ma anche
offrire punti di riferimento in una realtà complessa e assai
incerta per tutti i soggetti interessati. È con questi obiettivi
che la giunta regionale ha immediatamente attivato i suoi uffici
per capire cosa dovrà cambiare della sua legge sugli appalti, dopo
la decisione della Corte Costituzionale che, pronunciandosi contro
un ricorso delle Regioni sul Codice unico degli appalti, ha
stabilito che la competenza in materia di subappalto deve rimanere
allo Stato centrale. Già questo pomeriggio la sentenza dei giudici
costituzionali è stato oggetto di una comunicazione in giunta da
parte del vicepresidente Gelli, per un primo confronto sui nuovi
strumenti legislativi che, già nelle prossime settimane, sarà
opportuno portare al confronto con le categorie e coni soggetti
politico-istituzionali.
Ovviamente dobbiamo prendere atto di quanto ha deciso la Corte,
investendo una delle parti più innovative e coraggiose della nostra
normativa, e ci impegniamo a metterci da subito al lavoro per
trovare soluzioni concertate con enti locali e categorie economiche
– spiega Gelli – Voglio comunque sottolineare che l’intervento
della Corte costituzionale è sul terreno delle competenze, non dei
contenuti della nostra legge.
Ed è proprio quest’ultimo il dato da cui riparte l’iniziativa della
Regione Toscana, che si muoverà su due piani, uno per riscrivere le
parti della legge che sarà necessario riscrivere, l’altro per
spingere il governo ad adottare una normativa assimilabile a quella
toscana.
Per quanto riguarda il primo terreno di impegno – spiega infatti
Gelli - credo che occorra intervenire tempestivamente per impedire
il blocco degli appalti e per dare corrette indicazioni alle
stazioni appaltanti. Quanto al secondo terreno, su questo
intendiamo essere ben chiari e richiamare il governo nazionale alle
sue responsabilità. Se i subappalti sono di competenza dello Stato
centrale, allora ci si muova, e ci si muova alla svelta, per una
legge nazionale in materia. Noi, da parte nostra, l’abbiamo sempre
detto: non siamo certo gelosi della nostra legge.
L’importante, così conclude Gelli, è che sia salvaguardato lo
spirito della legge, nella convinzione che si tratti comunque di
una legge essenziale.
Rimaniamo infatti dell’idea di aver fatto una legge di cui ha
bisogno non solo la Toscana ma l’intero paese. Quello dei
subappalti è e rimane un nodo centrale che bisognerà in qualche
modo sciogliere. Regole chiare, procedure trasparenti e uniformi,
limiti rigorosi all’utilizzazione del subappalto, infatti, non
costruiscono un laccio all’economia, ma il presupposto per
un’economia sana, in grado di garantire che i lavori siano
assegnati veramente a chi lo merita, che i lavori pubblici non
siano terreno di affari della criminalità organizzata, che i
cantieri siano sicuri. E su questo intendiamo andare
avanti.
a cura di Agenzia di informazione della Giunta
regionale
© Riproduzione riservata