“Riteniamo assolutamente fondamentale, se si vuole davvero dare il
via, anche nel nostro Paese, a una fase di vera apertura e corretta
competizione nei mercati, che il disegno di legge Lanzillotta sulla
riforma dei servizi pubblici locali esca rapidamente dallo
stallo in cui si trova da oltre un anno e mezzo.”
Con queste parole il presidente dell’Ance Paolo Bozzetti ha
commentato la notizia, riportata oggi dai maggiori quotidiani
nazionali, secondo la quale l’emendamento relativo alla riforma dei
servizi pubblici locali rischia di uscire dalla Finanziaria
2008.
“Sarebbe una scelta molto grave, oltre che contraddittoria rispetto
agli stessi obiettivi dichiarati con forza da questo Esecutivo - ha
detto ancora Buzzetti - escludere dalla manovra un provvedimento
che, restituendo il corretto assetto concorrenziale al mercato dei
servizi pubblici locali nel nostro Paese, avrebbe il risultato di
garantire importanti risparmi e maggiore efficienza e qualità ai
cittadini.”
Ragioni per le quali l’Ance ha espresso sin dal primo momento pieno
appoggio e condivisione per il ddl messo a punto dal ministro per
gli Affari regionali Linda Lanzillotta, che stabilisce
paletti precisi all’azione dei servizi pubblici locali, prevedendo
tra l’altro l’obbligo di affidarne tramite gara la gestione, con
l’unica eccezione dei servizi idrici, e di rimettere in gara alla
loro scadenza gli affidamenti ottenuti tramite concessioni in via
diretta.
Ma non meno fondamentali sono le misure del provvedimento che,
obbligando le società di gestione dei servizi a realizzare i lavori
di loro competenza solo attraverso gare, mettono finalmente fine
alla pesante distorsione provocata dai lavori in house.
“Quello dei lavori in house - ha spiegato il presidente dell’Ance -
rappresenta un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, contro
il quale ci siamo mossi da tempo, non solo attraverso denunce al
Governo e alle forze politiche, ma anche mettendo in campo una
vasta controffensiva legale nelle competenti sedi italiane e
europee. Siamo di fronte, infatti, a una palese e grave violazione
sia dei principi della libera e corretta concorrenza nel mercato
dei lavori pubblici che delle leggi nazionali ed europee che
regolano il settore.”
“Rimandare ulteriormente o, peggio, far naufragare il varo di
questo provvedimento - ha concluso Buzzetti - significherebbe di
fatto continuare a privilegiare, a scapito delle imprese e del
mercato, i soggetti che sfruttano indebitamente da anni le proprie
posizioni di monopolio.” .
Fonte: www.ance.it
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