Nella Regione Campania, dopo la sentenza della Corte
Costituzionale 49/2006 che ha dichiarato, tra le altre, anche
l'illegittimità della legge campana sul condono edilizio, si torna
ad applicare la legge nazionale 191/2004, più permissiva rispetto
alla norma censurata ed è escluso che vengano riaperti i termini
per la presentazione delle domande.
Nella regione Campania la legge è stata interamente bocciata
perché emanata dopo il termine di quattro mesi (scaduto il 12
novembre 2004) stabilito dalla legge 191 del 30 luglio 2004.
In conseguenza tornano in vigore i limiti più permissivi previsti
dalla legislazione statale.
Per esempio diventerebbero condonabili tutti gli interventi
conformi alle previsioni della legge 24 novembre 2003, n. 326 (fino
a 750 metri cubi per singola richiesta) su costruzioni
complessivamente maggiori (3000 metri cubi invece dei precedenti
300), anche in rapporto alla volumetria preesistente (consentendo
il 30% di quella originaria in luogo del 15% previsto dalla
Regione) e decadono, quindi, i limiti più severi che erano stati
posti dalla Regione a tutela dei vincoli ambientali.
Le istanze presentate quindi tra l'11 novembre e il 10 dicembre
2004 dovranno ora essere valutate non più in base ai parametri
regionali (ormai decaduti per effetto della sentenza) ma in base a
quelli della legge nazionale, più permissivi.
Color che, invece, non hanno presentato domanda di sanatoria
perché, nel dicembre 2004 ritenevano di essere fuori dai
parametri regionali, non possono sperare in una riapertura dei
termini a causa del motivo di bocciatura della legge regionale
stessa che non consente il varo di una nuova legge locale perché la
stessa sarebbe, sempre, tardiva.
Ovviamente i dinieghi al condono, già emessi e motivati
sull'eventuale eccedenza del volume abusivo, dovranno essere
rivisti e riemessi.
E soltanto coloro i quali, pur essendo al di fuori dei limiti
volumetrici regionali, avevano presentato la domanda di sanatoria
entro il mese di dicembre 2004 potranno rallegraesi perché con la
bocciatura della legge regionale potranno beneficiare della maggire
elasticità della legge nazionale.
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