PARERE SENATO

24/02/2006

Nella seduta di mercoledì 22 febbraio la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha approvato il parere sul codice degli appalti. Da notizie ufficiose, anche se il parere non è ancora disponibile, si ha notizia che saranno recepite alcune delle osservazioni avanzate dal Consiglio di Stato e dalle Regioni ed in particolare slitterà da 15 giorni a 2-3 mesi il termine di entrata in vigore.

Il presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato e relatore del provvedimento, Luigi Grillo ha precisato che "Il Consiglio di Stato ha escluso che il testo del Governo sia fuori delega. Certamente, ha fatto un richiamo molto forte al rispetto delle prerogative regionali. Stiamo predisponendo nel parere le giuste correzioni per tenere conto di questi rilievi".

Si sa che resteranno le gare per l'affidamento delle concessioni di lavori pubblici e le opere a scomputo mentre probabilmente saranno apportate modifiche allo strumento dell'avvalimento che potrà essere utilizzato soltanto una volta l'anno e non gara per gara e sui lavori "in house" reintroducendo la norma che limita questo tipo di appalti.

Non abbiamo ancora notizie su come saranno coinvolte le Regioni sulle dettagliate modifiche introdotte dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato ma, in ogni caso, il relatore Luigi Grillo ha precisato che "il codice è un ottimo lavoro, il primo tentativo organico di sfoltire una quantità enorme di norme che si sono andate stratificando nel corso del tempo".

E', per altro, interessante scoprire cosa succederà relativamente alla pubblicazione dei bandi dopo che nell'audizione di Martedì 21 Febbraio il presidente della Fieg Boris Biancheri ha chiesto una modifica all'attuale testo perché se non modificato "determinerebbe il venir meno di parte di quegli obblighi di trasparenza essenziali per garantire la massima conoscibilità delle procedure di assegnazione degli appalti pubblici e può tradursi per un danno economico per i giornali". Viene, pertanto, richiesta la modifica dell'articolo 66 del Codice con la possibilità di conservare gli obblighi attuali per la pubblicazione degli avvisi e dei bandi gara sopra la soglia comunitaria su almeno due quotidiani nazionali e due quotidiani locali.

© Riproduzione riservata