Nella seduta di mercoledì 22 febbraio la Commissione Lavori
Pubblici del Senato ha approvato il parere sul codice degli
appalti. Da notizie ufficiose, anche se il parere non è ancora
disponibile, si ha notizia che saranno recepite alcune delle
osservazioni avanzate dal Consiglio di Stato e dalle Regioni ed in
particolare slitterà da 15 giorni a 2-3 mesi il termine di
entrata in vigore.
Il presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato e
relatore del provvedimento, Luigi Grillo ha precisato che "Il
Consiglio di Stato ha escluso che il testo del Governo sia fuori
delega. Certamente, ha fatto un richiamo molto forte al rispetto
delle prerogative regionali. Stiamo predisponendo nel parere le
giuste correzioni per tenere conto di questi rilievi".
Si sa che resteranno le gare per l'affidamento delle concessioni di
lavori pubblici e le opere a scomputo mentre probabilmente saranno
apportate modifiche allo strumento dell'avvalimento che potrà
essere utilizzato soltanto una volta l'anno e non gara per gara e
sui lavori "in house" reintroducendo la norma che limita questo
tipo di appalti.
Non abbiamo ancora notizie su come saranno coinvolte le Regioni
sulle dettagliate modifiche introdotte dalla Commissione Lavori
Pubblici del Senato ma, in ogni caso, il relatore Luigi Grillo ha
precisato che "il codice è un ottimo lavoro, il primo tentativo
organico di sfoltire una quantità enorme di norme che si sono
andate stratificando nel corso del tempo".
E', per altro, interessante scoprire cosa succederà relativamente
alla pubblicazione dei bandi dopo che nell'audizione di Martedì 21
Febbraio il presidente della Fieg Boris Biancheri ha chiesto una
modifica all'attuale testo perché se non modificato "determinerebbe
il venir meno di parte di quegli obblighi di trasparenza essenziali
per garantire la massima conoscibilità delle procedure di
assegnazione degli appalti pubblici e può tradursi per un danno
economico per i giornali". Viene, pertanto, richiesta la modifica
dell'articolo 66 del Codice con la possibilità di conservare gli
obblighi attuali per la pubblicazione degli avvisi e dei bandi gara
sopra la soglia comunitaria su almeno due quotidiani nazionali e
due quotidiani locali.
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