Il governo regionale della Toscana prosegue nel suo impegno per
mettere a disposizione delle imprese, dei lavoratori, delle
amministrazioni pubbliche una normativa che garantisca trasparenza
e sicurezza. Lo fa con due interventi legislativi approvati lo
scorso 17 dicembre in giunta, su iniziativa del vicepresidente
Federico Gelli, che potranno ridisegnare il quadro
normativo dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale
rispetto a un ricorso di alcune regioni sul Codice unico degli
appalti.
Si tratta di una proposta di legge regionale che modifica la
legge 38/2007 (“Norme in materia di contratti pubblici e relative
disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro”) intervenendo
sugli articoli in varie misura interessati dalla sentenza dei
giudici costituzionali; e di una proposta di legge al Parlamento
nazionale per modificare il decreto legislativo 163/2006,
ovvero il Codice dei contratti pubblici, una proposta che punta a
recuperare le parti fortemente innovative della legge regionale che
è stato necessario cancellare in base a quanto deciso dalla Corte
Costituzionale.
“Approvare la legge 38 è stato un atto di coraggio, oltre che di
estrema attenzione alle richieste che ci provengono dal mondo
dell’economia e del lavoro. Poi quello che è successo dopo, con il
pronunciamento della Corte, ci ha imposto un nuovo tipo di urgenza
– spiega Gelli - Abbiamo dovuto prendere atto di una sentenza che
ha sancito nuovamente la competenza statale di parti importanti
della legge, come la materia dei subappalti e ci siamo sentiti
obbligati a intervenire prontamente con una nuova legge, concertata
con enti locali e parti sociali, per offrire a tutti punti di
riferimento certi. E lo abbiamo fatto forti di due convinzioni: che
i giudici costituzionali hanno sollevato un problema di competenza,
non di contenuto della legge; che proprio per questo era necessario
richiamare con più forza il governo nazionale alle sue
responsabilità”.
La sentenza della Corte Costituzionale produce effetti che vanno
oltre l’articolo 20, quello sui subappalti, e investe almeno
altri 8 articoli, per cui si deve prevedere l’abrogazione
totale o parziale. Sono articoli che riguardano temi quali i piani
di sicurezza, gli affidamenti in economia, l’esclusione delle
imprese per violazioni in materia di sicurezza e regolarità
contributiva, la presentazione delle giustificazioni ai fini della
verifica delle offerte troppo basse, il subentro di altre imprese
nel corso dell’esecuzione del contratto.
“Al di là della questione delle competenze si tratta insomma di
questioni di grande importanza – commenta Gelli – per le quali
abbiamo fatto la nostra parte, trasformando le parti della legge
regionale investite dalla sentenza costituzionale in una proposta
di legge al Parlamento italiano”.
Fonte: www.regione.toscana.it
© Riproduzione riservata