La conferma dell’evasione effettuata da parte degli agenti
immobiliari è arrivata solo ora, a quattro anni di distanza
rispetto al racconto di una discussione tra un tributarista di
Milano ed un agente che ammetteva l’usanza, prima del decreto
Bersani, di dichiarare al fisco solo una compravendita su
cinque.
Ora le cose sono cambiate perché i clienti si spaventano di
sottoscrivere false dichiarazioni e gli agenti non ricorrono più al
nero aumentandosi, però, le provvigioni. Secondo i dati raccolti
dall’
Agenzia del Territorio nel 2006 le transazioni
immobiliari sono state 845.051 e di queste solo la metà è stata
gestita tramite agenti immobiliari (dato confermato anche dal
presidente di
Fimaa).
Secondo i dati di
Unioncamere, poi, il numero di mediatori
dovrebbe oscillare tra i 73 e gli 80 mila e a detta di
Luca
Dondi, analista del mercato immobiliare per
Nomisma, il
resto delle trattative si deve attribuire a vendite tra privati, a
vendite dirette da parte di costruttori e a vendite di abusivi.
A fronte di questi dati nasce quindi spontaneo chiedersi quanti
effettivamente svolgano la professione di agente immobiliare al di
fuori della legge.
Luigi Sada, consigliere delegato di
Tecnocasa franchising Spa, risponde che con le nuove
normative si limitano gli interventi di abusivi ma che il fenomeno
e difficile da quantificare.
Tiziana Volpes, amministratore
delegato della rete omonima in franchising aggiunge, inoltre, che
probabilmente su quattro agenti, tre si debbano considerare
abusivi.
Anche dal maggiore
Danilo Nastasi, ufficiale della Guardia
di Finanza di stanza a Bergamo, giungono conferme di abusivismo da
parte di agenti immobiliari.
Al recente convegno Fimaa che si è tenuto a Milano sulle verifiche
fiscali alle agenzie immobiliari, infatti, considerato il fatto che
dai dati ufficiali solo la metà delle transazioni passano per le
agenzie, Nastasi ha aggiunto: “c’è molto sommerso da far emergere.
Sfuggire alla dichiarazione della compravendita fa comodo a chi
compra, a chi vende e a chi intermedia, al Nord come al Sud; ma gli
strumenti di accertamento utili per far venire alla luce
l’effettiva base imponibile si stanno moltiplicando, grazie anche
alla tecnologia informatica”.
In risposta
Mauro Da nielli, presidente di Fimaa, afferma
che del 75% delle richieste intercettate dalle agenzie solo la metà
viene soddisfatta perché il 25% di questi, a detta di Dondi,
aspetta che scada il contratto con le agenzie per prendere contatti
direttamente con il proprietario, risparmiando le provvigioni,
ritenute troppo esose, potendo così usufruire di un ulteriore
sconto del 3% circa, arrivando a quasi il 13-15% di sconto totale
sul prezzo iniziale.
Sada continua, poi, nella difesa dichiarando che una grossa fetta
di compravendite è da imputare agli immobili di nuova costruzione e
quindi sono transazioni gestite tra impresa e compratore, anche se
non nega la presenza di liberi professionisti che si improvvisano
mediatori, anche in casi dove l’incompatibilità è palese (ad
esempio i geometri).
In conclusione non si nega, comunque, la possibilità al
professionista di mediare in transazioni immobiliari e riscuotere
la parcella; ciò che si richiede è l’iscrizione al ruolo in modo da
incassare una provvigione da entrambe le parti.
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