Da tempo si diceva che un paio di importanti palazzi del capoluogo
e dell’Isola avrebbero cambiato proprietario.
Adesso pare si faccia sul serio. Si tratterebbe - secondo una fonte
di stampa - di una vendita che spazierebbe dalla
Sicilcassa
alla
Regione Siciliana. Un affare da
diverse centinaia di
milioni di euro. Necessari, a quanto pare, per fare cassa e
fare quadrare i conti degli enti banditori.
Per coprire i buchi in bilancio, in vendita ci sono l´ex sede della
Corte dei conti in via Notarbartolo, dell´Alicos in via Libertà, la
sede dell´Osservatorio delle piante in via Leonardo da Vinci e
altro del capoluogo siciliano.
La dismissione immobiliare del fondo ex Sicilcassa riguarda
immobili anche nel resto della Sicilia: a Catania è messo in
vendita un palazzo in via Etnea, a Siracusa l´edificio della Scala
greca, a Milazzo il grande palazzo di via Colonnello Bertè. Beni
della Sicilcassa in vendita si trovano anche a Trapani,
Caltanissetta, Messina, Cefalù, Porto Empedocle, Ficarazzi e
finanche nella lontana e centralissima Roma.
L´altra operazione di vendita immobiliare, che affianca la
Sicilcassa e che coinvolgerà Palermo riguarda i beni della Regione
Siciliana. Il ragioniere generale
Enzo Emanuele - secondo la
notizia di stampa - ha consegnato l´elenco definitivo di altri 56
immobili situati in tutta l´Isola.
Per l’operazione vendita degli immobili sembrano essere due le
società in corsa e interessate per l´aggiudicazione dell´appalto
valutato in 165 milioni di euro, la
Pirelli Re e
Fabbrica
Immobiliare.
Per gli edifici di pertinenza bancaria che fanno capo al fondo
Sicilcasssa il cui consiglio d´amministrazione ha già varato un
accordo con i sindacati si prevede la dismissione dei beni e la
successiva divisone degli utili provenienti dalla mega vendita (400
appartamenti e 36 palazzi) ne gioveranno solo i 5.500 soci tra
pensionati e dipendenti di Sicilcassa e Banco di Sicilia.
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