Per combattere gli infortuni sul lavoro è stata proposta
dall’
Unitel, l’Unione nazionale italiana tecnici enti
locali, presieduta da
Bernardino Primiani, la creazione di
un
Authority regionale per la sicurezza sul lavoro che
rappresenti anche un organismo di concertazione riconosciuto che
promuova intese con le parti sociali, con le imprese e con le
istituzioni sulla sicurezza.
L’Unitel ha, inoltre, richiesto al governo che vengano istituite
delle
sanzioni per tutte quelle imprese che non rispettano le
norme sulla sicurezza, soprattutto per quelle che sono ritenute
recidive e per le quali propone che vengano escluse dalle gare
d’appalto per i lavori pubblici, bandite dalla pubblica
amministrazione. Nel documento, reso noto da
Giuseppe
Larosa, consulente nazionale dell’Unitel, inviato al ministro
del lavoro,
Cesare Damiano, viene richiesto che a queste
aziende vengano preclusi i contatti con le pubbliche
amministrazioni anche se la convinzione è che questi provvedimenti
non siano sufficienti a risolvere il problema.
Secondo i dati Unitel, infatti, nel 2006, le morti bianche sono
state 1302, con 927998 denunce, contro i dati forniti dall’Inail
secondo il quale le morti ammontano a 811 unità.
Per poter ottenere questi risultati l’Unitel ha anche avanzato
delle proposte al governo ad esempio quella di inserire nella
scuola dell’obbligo la formazione sulle norme di sicurezza sul
lavoro in aggiunta ai corsi di formazione obbligatori per i
lavoratori italiani e stranieri. I lavoratori dovranno, inoltre,
essere schedati in un documento che, secondo la proposta, dovrà
essere trasferito agli organi di vigilanza in materia di
sicurezza.
Nel documento presentato al governo si richiede, poi, dopo
l’unificazione della normativa, la creazione di un libretto
formativo anche per gli ispettori dato che la normativa, ad oggi,
risulta diversificata a seconda delle Ausl e delle regioni.
Un'altra richiesta è quella del “riconoscimento delle attività
particolarmente pericolose per cui non devono essere applicate le
procedure standardizzate e dove l’esercizio dei diritti del Rls non
sia subordinato all’adempimento di particolari oneri, ma facilitato
dalla possibilità di avvalersi di tecnici esterni
specializzati”.
L’Unitel auspica, inoltre, che venga incentivata l’organizzazione
del lavoro prevedendo nuovi equipaggiamenti tecnici di protezione
al fine di evitare che in alcuni cantieri i lavoratori siano privi
di equipaggiamenti e protezioni adatte: nel caso l’impresa non
risulti in regola devono essere previste delle sanzioni molto
aspre, già peraltro considerate nel nuovo regolamento del Codice
degli appalti appena approvato.
Della stessa opinione è anche il sindacato degli edili che,
infatti, ha proposto la nascita di una patente a punti sulla
sicurezza anche per le imprese che vogliono prendere parte agli
appalti pubblici.
© Riproduzione riservata