UN’AUTHORITY PER LA SICUREZZA

04/01/2008

Per combattere gli infortuni sul lavoro è stata proposta dall’Unitel, l’Unione nazionale italiana tecnici enti locali, presieduta da Bernardino Primiani, la creazione di un Authority regionale per la sicurezza sul lavoro che rappresenti anche un organismo di concertazione riconosciuto che promuova intese con le parti sociali, con le imprese e con le istituzioni sulla sicurezza.
L’Unitel ha, inoltre, richiesto al governo che vengano istituite delle sanzioni per tutte quelle imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza, soprattutto per quelle che sono ritenute recidive e per le quali propone che vengano escluse dalle gare d’appalto per i lavori pubblici, bandite dalla pubblica amministrazione. Nel documento, reso noto da Giuseppe Larosa, consulente nazionale dell’Unitel, inviato al ministro del lavoro, Cesare Damiano, viene richiesto che a queste aziende vengano preclusi i contatti con le pubbliche amministrazioni anche se la convinzione è che questi provvedimenti non siano sufficienti a risolvere il problema.
Secondo i dati Unitel, infatti, nel 2006, le morti bianche sono state 1302, con 927998 denunce, contro i dati forniti dall’Inail secondo il quale le morti ammontano a 811 unità.

Per poter ottenere questi risultati l’Unitel ha anche avanzato delle proposte al governo ad esempio quella di inserire nella scuola dell’obbligo la formazione sulle norme di sicurezza sul lavoro in aggiunta ai corsi di formazione obbligatori per i lavoratori italiani e stranieri. I lavoratori dovranno, inoltre, essere schedati in un documento che, secondo la proposta, dovrà essere trasferito agli organi di vigilanza in materia di sicurezza.
Nel documento presentato al governo si richiede, poi, dopo l’unificazione della normativa, la creazione di un libretto formativo anche per gli ispettori dato che la normativa, ad oggi, risulta diversificata a seconda delle Ausl e delle regioni. Un'altra richiesta è quella del “riconoscimento delle attività particolarmente pericolose per cui non devono essere applicate le procedure standardizzate e dove l’esercizio dei diritti del Rls non sia subordinato all’adempimento di particolari oneri, ma facilitato dalla possibilità di avvalersi di tecnici esterni specializzati”.
L’Unitel auspica, inoltre, che venga incentivata l’organizzazione del lavoro prevedendo nuovi equipaggiamenti tecnici di protezione al fine di evitare che in alcuni cantieri i lavoratori siano privi di equipaggiamenti e protezioni adatte: nel caso l’impresa non risulti in regola devono essere previste delle sanzioni molto aspre, già peraltro considerate nel nuovo regolamento del Codice degli appalti appena approvato.
Della stessa opinione è anche il sindacato degli edili che, infatti, ha proposto la nascita di una patente a punti sulla sicurezza anche per le imprese che vogliono prendere parte agli appalti pubblici.

A cura di Paola Bivona


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