Martedì scorso 15 gennaio è proseguito alle Commissioni riunite
II (Giustizia) e
X (Attività produttive, commercio e
turismo) della Camera dei deputati l'esame del disegno di legge
di Riforma delle professioni, rinviato nella seduta dell'11
dicembre 2007.
All’inizio della seduta il Presidente
Maurizio Turco,
avverte che, in data 5 gennaio 2008, è stata assegnata alle
Commissioni riunite, in sede referente, la
proposta di legge C.
3277 d'iniziativa popolare: “Riforma dell'ordinamento delle
professioni intellettuali”.
Poiché la suddetta proposta di legge verte su materia identica a
quella delle proposte di legge C. 867 e abbinate, la presidenza ne
ha disposto l'abbinamento ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del
regolamento e ricorda che nella seduta del 7 novembre 2007 i
relatori hanno presentato una proposta di testo unificato.
Giuseppe Chicchi, relatore per la X Commissione, ritiene il
testo di iniziativa parlamentare un utile contributo al
proseguimento dei lavori; propone quindi che si disponga la
fissazione di un termine per la presentazione degli
emendamenti.
Maria Grazia Siliquini (AN) ritiene opportuno evidenziare
che le proposte contenute nella proposta di testo base dei
relatori, onorevoli Chicchi e Mantini, non sono assolutamente
convincenti, perché il testo, se da una parte avanza alcune
proposte irricevibili, dall'altra contiene vere e proprie
“trappole”, cioè proposte apparentemente positive che, però,
prospettano in realtà scenari negativi per tutte le professioni
intellettuali italiane.
I rappresentanti dei professionisti italiani, tramite il Comitato
Unitario Professioni, hanno già dichiarato che la proposta di testo
base deve essere “profondamente modificata e rivista”, se non del
tutto “bocciata”.
Con riferimento alla predetta proposta di testo base dei relatori,
in particolare, vi sono molti passaggi non condivisi, che rendono
il progetto censurabile sotto diversi aspetti, e foriero di gravi
conseguenze per i professionisti italiani.
La Siquilini ha concluso il suo intervento formulando un invito
alla chiarezza e al dibattito vero e chiedo che venga posta la
parola “fine”, una volta per tutte, a questa altalena di
affermazioni e posizioni, di documenti e controdocumenti, di
appendici e “scritti interpretativi”, che di fatto hanno solo
alimentato la confusione ed il disagio dei professionisti italiani,
rendendo arduo il compito dell'opposizione e alimentando anche
divisioni nell'ambito del mondo professionale, che invero, a quando
è in carica questo Governo, ha dato prova di grande coesione.
A Conclusione della seduta il Presidente della II Commissione
Pino Pisicchio, nel ritenere che la proposta di legge di
iniziativa popolare C. 3277 non introduce elementi di novità,
poiché tutte le istanze in essa contenute sembrano essere già
confluite nel lungo dibattito svoltosi presso le Commissioni
riunite, precisa che le Commissioni possano procedere
all'
adozione di un testo base che potrà essere ulteriormente
approfondito in una prossima seduta, propedeutica alla
presentazione di eventuali emendamenti.
Giuseppe Chicchi ritiene del tutto condivisibile e ragionevole la
proposta del Presidente Pisicchio, acquisendo già in questa seduta
il testo base, prevedendo una seduta dedicata al completamento
dell'esame preliminare nella prossima settimana e stabilendo il
termine per la presentazione degli emendamenti.
Le Commissioni
adottano quindi, con apposita votazione,
come testo base la proposta di testo unificato presentata dai
relatori e Maurizio Turco, presidente, concorde il Presidente
della II Commissione,
fissa il termine per la presentazione
degli emendamenti al testo base alle ore 14 di mercoledì 6 febbraio
2008.
Vale la pena, in questa sede, ricordare che proprio qualche giorno
fa, il Comitato unitario delle Professioni (CUP) aveva esultato per
l’avvio dell’iter, alla camera, della proposta di legge di
iniziativa popolare che, vista la situazione delineatasi il 15
gennaio scorso presso le Commissioni riunite, si rileva del tutto
inutile ed il commento di
Raffaele Sirica Presidente del CUP
è il seguente: “Il parlamento è partito molto male perché non ha
tenuto conto di nessuna delle nostre proposte. C’è una nostra legge
che è arrivata fino alla Camera, con 80 mila firme raccolte e un
lavoro intenso da parte del Comitato promotore per chiudere tutto
nei tempi opportuni: Ovvio che ci aspettavamo quantomeno una sua
valutazione, così è come se la raccolta delle firme non avesse
avuto senso. Esprimiamo, quindi, un giudizio critico soprattutto
sulla base del fatto che i relatori ci avevano richiesto un
contributo che abbiamo, immediatamente, fornito e ci era stato
detto che le nostre osservazioni sarebbero state incardinate.
Insomma ci aspettavamo un testo di partenza diversa”.
Giuseppe Chicchi cerca, invece, di spegnere la miccia accesa da
Sirica precisando: “Abbiamo semplicemente deciso che il nostro
testo sarà quello di partenza e le altre proposte, comprese quelle
del CUP, le abbiamo messe sul tavolo per gli emendamenti che
verranno presentati da qui al 6 febbraio”.
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