Mancano soltanto pochi giorni all’apertura del VII Congresso
nazionale degli architetti che si terrà a Palermo dal 7 al 9
Febbraio.
Il Programma è abbastanza nutrito e nel corso delle tre giornate il
Congresso affronterà innanzitutto le emergenze legislative
nazionali, legate alle scadenze del Governo e del Parlamento (la
riforma delle professioni intellettuali, il Regolamento del Codice
degli Appalti, le nuove norme sulla sicurezza nell'edilizia) ma non
trascurerà i temi strategici della qualità come motore di
innovazione: i protocolli prestazionali, la formazione e
l'aggiornamento professionale, il tirocinio, i tempi e i costi
della qualità, la deontologia.
Hanno garantito la loro presenza ai lavori del Congresso - come ha
dichiarato il Presidente dell'ordine degli Architetti di Palermo,
Raffaello Frasca - l'architetto
Massimiliano Fuksas,
il presidente della Conferenza Nazionale dei Presidi di
Architettura prof.
Carlo Olmo, i sindaci
Massimo
Cacciari (Venezia),
Vincenzo De Luca (Salerno),
Sergio Chiamparino (Torino),
Diego Cammarata
(Palermo) ed altri primi cittadini d'Italia, che si confronteranno
con gli architetti per avviare un processo di democrazia urbana e
di pianificazione partecipata.
Il Presidente della Consulta regionale degli Ordini degli
Architetti,
Rino La Mendola, ha aggiunto che: “Sul tema
della democrazia urbana gli architetti siciliani, quale contributo
al dibattito congressuale, offriranno la loro positiva esperienza
di collaborazione con il DARC Regionale (Dipartimento per la
promozione dell'Arte e dell'Architettura Contemporanea), con il
quale la Consulta ha recentemente sottoscritto una convenzione
quadro a livello regionale; una convenzione che adesso stiamo
decentrando nel territorio siciliano con protocolli di intesa
mirati, che coinvolgono i soggetti competenti nella gestione del
territorio, come le province ed i Comuni, in un progetto di
promozione dell'architettura contemporanea di qualità.”
Al Congresso sarà presentato il “Manuale di buona pratica. La
programmazione dei lavori pubblici. Il concorso di progettazione”
che il vice-presidente del Consiglio nazionale con delega ai
concorsi ed ai lavori pubbloici
Massimo Gallione ha
realizzato nalaizzando il Codice dei contratti, i due decreti
correttivi ed il nuovo Regolamento già approvato ed in attesa di
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Massimo Gallione ha constatato che “In paesi come Francia, Spagna e
Inghilterra se un'opera da realizzare deve durare in media sei
anni, due sono dedicati alla programmazione, due alla progettazione
e due anni alla realizzazione. Al contrario in Italia ci vorrebbero
almeno cinque anni e mezzo per la realizzazione, sei mesi per la
progettazione e nessun mese per la programmazione” ed ha precisato
che la realizzazione del manuale è scaturita dal fatto che
occupandosi nel Consiglio nazionale di aspetti relativi ai lavori
pubblici si è accorto che in Italia le disfunzioni non sono poche.
Il confronto delle procedure utilizzate in Italia con la macchina
produttiva e amministrativa di altri paesi dell'Unione europea, fa
notare tante differenze sono tante. Con metodiche di lavoro di
paesi come Francia, Germania e Inghilterra, dove la macchina
amministrativa funziona bene, si hanno riduzioni di tempi e costi
per la realizzazione di opere pubbliche; in Italia invece i tempi
di produzione sembrano infiniti e altrettanto lo sono i costi, con
relativa insoddisfazione da parte degli utenti.
Il Vicepresidente ha, anche precisato che la legge europea
individua nel concorso di progettazione, praticato in tutta Europa,
la massima espressione di concorrenza mentre in Italia sta, invece,
esplodendo la procedura del prezzo più basso, cha ha come unico
criterio di valutazione il prezzo che di fatto si scontra con la
qualità, enunciata già nell’articolo 2 del Codice dei contratti, e
produce che, in genere, risponde a standard qualitativi
scadenti.
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