Tra le misure previste dalla legge n. 247/2007, volte a finanziare
le future pensioni dei giovani lavoratori così da garantire loro
“una pensione sicura e adeguata”, c’è il riscatto degli anni di
studio universitario, che da oggi diventa più facile e conveniente.
La nuova legge prevede, infatti, la possibilità di riscattare gli
anni di studio, utili per il conseguimento della laurea,
riducendone l’onere ed equiparandoli a periodi lavorativi utili ai
fini pensionistici.
Cosa cambia rispetto a prima per un giovane laureato?
Innanzitutto, mentre prima il giovane avrebbe dovuto attendere
l’ingresso nel mercato del lavoro per chiedere il riscatto, oggi
può far chiedere il riscatto ai suoi genitori, senza essere in
possesso di un contratto di lavoro. In secondo luogo, mentre prima
il giovane avrebbe dovuto pagare un contributo commisurato al suo
reddito, in 5 anni e con interessi, oggi è tenuto semplicemente a
pagare un contributo fisso per ogni anno riscattato, in 10 anni e
senza interessi. In terzo luogo, ieri il riscatto sarebbe stato
utile solo ai fini dell’importo della pensione, oggi è invece
valido sia ai fini dell’importo della pensione che dell’anzianità
contributiva: in tal modo il giovane raggiunge prima il requisito
per la pensione. Infine, mentre ieri soltanto il ragazzo avrebbe
potuto utilizzare fiscalmente il contributo pagato, ora questo può
essere utilizzato fiscalmente dal giovane e dai suoi genitori
(detrazione del 19%).
Riguardo al
costo degli anni riscattati, poi, al giovane
neolaureato senza contratto di lavoro il riscatto degli anni di
studio costa oggi 4.500 euro, mentre a quello con contratto di
lavoro costa in misura proporzionale al reddito, come previsto dal
sistema precedente, ma con il vantaggio di poter versare l’importo
in 10 anni e senza interessi, invece che in 5 anni con
interessi.
Altro è il caso dei giovani con precedente esperienza lavorativa,
al momento senza occupazione. Per coloro che hanno già lavorato e
che quindi hanno versato contributi, è possibile determinare il
costo del riscatto risalendo alla contribuzione versata negli
ultimi 12 mesi o, in periodi inferiori, se si è lavorato per meno
di un anno. Pertanto, la possibilità di riscattare la laurea sulla
base di un costo predefinito dalla legge è prevista per coloro che
ancora non lavorano e quindi non offrono punti di riferimento per
la determinazione del costo.
a cura di Ministero del Lavoro
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