Nella seduta di Mercoledì 1 marzo la Commissione Ambiente della
Camera ha espresso il proprio parere sul Codice degli
appalti.
Volendo riassumere in atto si ha la seguente situazione:
- in data 6 febbraio 2006 parere del Consiglio di
Stato;
- in data 9 febbraio 2006 parere Conferenza unificata
Stato-Regioni;
- in data 22 febbraio 2006 parere VIII Commissione
Senato;
- in data 1 marzo 2006 parere VIII Commissione
Camera.
Il parere della Commissione del Senato è stato esitato con
osservazioni e senza condizioni mentre l'ultimo parere, quello
della Camera è stato esitato in data 1 marzo con 17 condizioni e 28
osservazioni.
Il Governo ha già fatto sapere che è tenuto a recepire soltanto le
condizioni tra le quali vanno ricordate:
1) devono essere adottate norme transitorie che consentano di
prolungare in misura congrua, comunque non inferiore a tre mesi, i
termini di entrata in vigore del provvedimento;
2) il regolamento di attuazione deve essere approvato rapidamente
al fine di evitare un vuoto normativo;
3) devono essere recepiti i suggerimenti del Consiglio di
Stato;
4) devono essere approfondite le problematiche connesse al rapprto
Stato-Regioni;
5) non devono essere utilizzati spazi di discrezionalità lasciati
dalle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE;
6) l'appalto integrato di progettazione-lavori deve essere scelto
dalle amministrazioni a seguito di una dettagliata motivazione;
7) la trattativa privata deve essere circoscritta al fine di
evitare un potere discrezionale eccessivo;
8) i criteri per l'offerta economicamente più vantaggiosa devono
essere obbligatoriamente e non facoltativamente specificati dalla
stazione appaltante.
Dopo la definitiva approvazione da parte del Governo il Codice
dovrebbe essere emanato dal Capo dello Stato sempre che dallo
stesso non siano accertate violazioni della Costituzione; la
valutazione dello Capo della Stato dovrà, ovviamente, tenere conto
del problema relativo all'eccesso di delega e del parere duramente
negativo espresso dalla Conferenza Stato-Regioni.
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