Il
7 marzo scorso, si è tenuta a Roma la prima Conferenza
delle organizzazioni nazionali, regionali e provinciali dei
Comitati Unitari degli Ordini e Collegi professionali.
La conferenza ha discusso i programmi elettorali dei partiti ed al
termine ha approvato un documento in cui sono elencate
alcune
priorità che possono essere condensate in
dodici
richieste che hanno come un unico filo conduttore il
rilancio delle professioni.
Ecco le richieste:
- riordino dei percorsi formativi per garantire la qualità delle
prestazioni, con il mantenimento del valore legale del titolo di
studio;
- interventi sull'unione europea per ridurre regolamentazione “al
ribasso” dei percorsi formativi;
- promozione del dialogo tra pubblica amministrazione e
professionisti al fine di favorire la certezza del diritto
nell'attuazione spontanea dell'ordinamento;
- incremento della deducibilità dal reddito di lavoro autonomo
delle spese sostenute per la formazione professionale;
- estensione agli studi professionali della possibilità di
adottare contratti di lavoro con incentivi per l'ingresso nel mondo
del lavoro di giovani e donne;
- estensione delle garanzie pubbliche per i “prestiti d'onore” e
del finanziamento d'avvio di giovani che costituiscono studi
professionali autonomi;
- attivazione di “reti” tra professionisti,
professionisti/imprese, professionisti/pubbliche
amministrazioni;
- attivazione della "Borsa Professionisti" per facilitare la
mobilità e l'incontro tra domanda/offerta tra giovani e studi
professionali;
- estensione della riforma degli studi di settore "dal
basso";
- semplificazione fiscale per gli studi professionali di modeste
dimensioni;
- estensione del “credito alla creatività” alle iniziative dei
giovani professionisti;
- attivazione degli Ordini e Collegi professionali per
l'attuazione del principio di sussidiarietà ex art. 118
Costituzione.
Dal documento finale traspare la voglia di poter contare di più con
la conseguenza richiesta di mettere in condizione gli ordini e i
collegi di attuare il principio di sussidiarietà ex art. 118 della
Costituzione e quindi di poter dare un aiuto fattivo alla pubblica
amministrazione nei servizi ai cittadini e quindi con la
conseguente richiesta di “attivazione di reti tra professionisti e
Pubblica Amministrazione e tra professionisti e imprese”.
Il Presidente del Comitato unitario delle Professioni nazionale
(CUP)
Raffaele Sirica che è anche Presidente del Consiglio
nazionale degli Architetti ha dichiarato che “per vincere le sfide
indicate dai partiti nei loro programmi elettorali per rilanciare
il paese, è necessario puntare sui professionisti”, aggiungendo che
durante la conferenza sono state evidenziate “alcune misure che
agevolano l'accesso dei giovani e delle donne nella professione,
potenziano la competitività dei professionisti sui mercati,
interfacciano i professionisti con le imprese e le pubbliche
amministrazioni”.
Ma Sirica ha anche precisato che “i professionisti possono svolgere
un ruolo fondamentale nel progresso spirituale e materiale della
società italiana. A tal fine è necessario che si proceda a quella
riforma del settore (riforma delle professioni), che nella scorsa
legislatura è stata oggetto di una proposta di iniziativa popolare,
che ha raccolto ampio consenso tra i cittadini che si sono
mobilitati su tutto il territorio nazionale. Al contempo è
opportuno che vengano adottate misure che valorizzino la presenza
del professionista nella società e nell'economia del paese,
liberando le energie vitali rappresentate dai lavoratori della
conoscenza e rimuovendo gli ostacoli che di fatto ne hanno impedito
il pieno sviluppo”.
© Riproduzione riservata