E’ convocata per oggi alle 15,00 la
Conferenza Stato
Regioni, in seduta straordinaria, con all’ordine del giorno
soltanto il
parere sullo schema di decreto legislativo
recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n,
123, in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro.
Il parere sarà reso ai sensi dell’articolo 1, comma 4 della stessa
legge 3 agosto 2007, n, 123.
I Presidenti delle Regioni, dunque, esprimeranno il loro parere sul
Decreto legislativo che razionalizza e innova la materia “salute
sicurezza del lavoro” che è stato già approvato dal Consiglio dei
Ministri il 6 marzo.
Un tema su cui le Regioni sono da tempo impegnate con l’obiettivo
di razionalizzare e velocizzare gli interventi al fine di pervenire
ad un utilizzo efficace delle risorse umane e strumentali e
finanziarie per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi
di lavoro, migliorando l’omogeneità degli interventi e la
conoscenza dei fenomeni di salute legati alle diverse attività
lavorative.
Il primo test per il decreto legislativo sarà, dunque, quello delle
Regioni che, quasi sicuramente, esprimeranno un
giudizio
positivo, visto il costante coinvolgimento delle stesse al
tavolo di concertazione fra Governo e parti sociali.
Per altro l’unico dubbio esisteva sulla possibilità che le Regioni
intervenissero sugli aspetti sanzionatori del decreto, è stato
fugato dal fatto che tali competenze esulano dall’ambito delle
competenze delle regioni stesse e, quindi, sembra proprio che già
stasera assisteremo alla fumata bianca.
Ricordiamo che la
delega per la predisposizione del decreto
legislativo scade il prossimo
25 maggio (nove mesi
dall’entrata in vigore della legge n. 123/2007) ed il nuovo Governo
non avrebbe il tempo tecnico per utilizzarla con la conseguenza la
maggioranza che sarà premiata alle prossime elezioni che non
avrebbe altra alternativa di far passare il provvedimento ereditato
dal precedente Governo senza alcuna modifica o riscrivere
nuovamente la disciplina.
Ma se stasera la Conferenza Stato-Regioni approverà lo schema, lo
stesso passerà immediatamente alle Commissioni Lavoro e Affari
sociali di Camera e Senato che sono state già allertate per
esprimere il proprio parere di conformità.
Sembra che alla Camera sembra non ci saranno intoppi ed il parere
dovrebbe arrivare in pochi giorni, ma lo stesso non si può dire per
il Senato ed infatti il Presidente della Commissione Lavoro
Tiziano Treu (Ulivo) ha precisato che “la commissione potrà
procedere parallelamente all’esame in corso alla Camera”
aggiungendo che “E’ mia intenzione convocare i senatori all’inizio
della prossima settimana. La materia è complessa e dovranno essere
ascoltate le parti sociali sui punti più controversi. Non credo ci
sia nessuno in grado di dire in questo momento se si riuscirà a
fare in tempo. Ma se ci sarà la volontà politica si potrà chiudere
in un paio di giorni”.
Ma, in verità, ci sono segnali positivi anche da parte dell’attuale
opposizione ed, infatti, sembra che, anche con qualche sostanziale
correzione il provvedimento possa essere approvato.
Maurizio Sacconi (Forza Italia) componente della commissione
Lavoro del Senato ha precisato che “sarà necessario ascoltare i
punti di vista delle 15 organizzazioni imprenditoriali che hanno
manifestato critiche nei confronti dell’impianto della riforma,
specie con riguardo alle sanzioni. Da parte nostra non c’è un
intento dilatorio. L’esito più probabile è quello di un robusto
parere emendativi della commissione. E riterrei doveroso a quel
punto per un Governo privo dei pieni poteri attenersi alle scelte
del Parlamento”.
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