L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Febbraio 2008;
l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è, dunque, attestato per il mese di Febbraio
2008 sul valore di 132,5 con una sensibile variazione
positiva rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata dello +0,2% e quella annua
dell’2,9%. Ai fini della determinazione del trattamento
di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15
Febbraio 2008 ed il 14 Marzo 2008, occorre rivalutare la quota
accantonata al 31 Dicembre 2007 dello 0,64833%. Per quanto
concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è
attestato all'2,175% e l'indice biennale al
3,300%.
L’Istat spiega che, nel mese di febbraio 2008, per quanto
concerne l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e
impiegati, gli aumenti congiunturali più significativi si
sono verificati nei capitoli Prodotti alimentari e bevande
analcoliche, Mobili, articoli e servizi per la casa e
Altri beni e servizi (+ 0,5 % per tutti e
tre)Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%),
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e Servizi
ricettivi e di ristorazione (+0,3% per entrambi).
Variazioni nulle si sono verificate nel capitolo
Istruzione;.
Variazioni negative si sono registrate nel capitolo
Comunicazioni (- 0,6 %).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati
nei capitoli Trasporti (+ 5,4 %), Prodotti alimentari e
Bevande alcoliche (+ 4,9 %), Abitazione, acqua, elettricità
e combustibili (+ 3,7 %).
Variazione tendenziale negativa si è registrata nel capitolo
Comunicazioni (- 8,5 %).
Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell’indice NIC si sono verificati nelle
città di Palermo e Cagliari (+ 3,8 % per entrambi), Reggio Calabria
(+ 3,5 %) e Potenza (+ 3,3 %); quelli più moderati hanno riguardato
le città di Trento (+ 1,9 %), Genova (+ 2,3 %) e Venezia (+ 2,4 %).
Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell’indice NIC si sono verificati nelle
città di Cagliari (+ 3,8 %), Reggio Calabria (+ 3,5 %), L’Aquila,
Napoli e Potenza (+ 3,3 %per tutte e tre); quelli più moderati
hanno riguardato le città di Trento (+ 2,0 %), Bologna (+ 2,4 %) e
Venezia (+ 2,5 %).
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